Cronache

"Le camere a gas? Soltanto un'opinione" Bufera su Odifreddi

Secondo il matematico "il processo di Norimberga è stata un’opera di propaganda". Critiche dal web: "Negazionista dell'Olocausto"

"Le camere a gas? Soltanto un'opinione" Bufera su Odifreddi

Un’ondata di critiche e insulti si è levata dal web nei confronti del matematico Piergiorgio Odifreddi, che viene accusato dagli internauti di essere diventato un "negazionista dell’Olocausto" per due scritti sul caso Priebke pubblicati sul suo blog. Nel primo Odifreddi ha criticato la chiesa cattolica per non avere concesso i funerali all’ex Ss, nel secondo, intitolato "Stabilire la verità storica per legge", ha parlato di scontro di "due tipi contrapposti e complementari di fanatismo davanti alla salma di un uomo senza vita, dunque con meno valore di un animale o un vegetale, dopo che paradossalmente per vent’anni era stata accettata senza grossi problemi la sua presenza a Roma da vivo".

Ma a scatenare la polemica è stata la risposta che ha dato a un lettore. Infatti, il matematico, toccando l’argomento dei "miti storici", ha affermato di essere "vicino" alle posizioni del suo interlocutore su Norimberga: "Il processo è stata un’opera di propaganda. I processati hanno dichiarato, con lapalissiana evidenza, che se la guerra fosse andata diversamente, a essere processati per crimini di guerra sarebbero stati gli alleati". E poi ancora: "Non entro nello specifico delle camere a gas, perché‚ di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal ministero della propaganda alleato nel dopoguerra, e non avendo mai fatto ricerche, e non essendo uno storico, non posso fare altro che uniformarmi all’opinione comune; ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato".

Nella tarda serata di ieri, Odifreddi ha provato a spiegare meglio il suo pensiero rispondendo a un lettore: "Quello che intendevo era molto semplice. addirittura banale, direi. e cioè, che la maggior parte di noi ha della maggior parte dei fatti storici una conoscenza non solo di seconda mano, com'è evidente, ma fantastica: cioè, basata principalmente su film, romanzi, serial televisivi e simili. basta guardare le classifiche dei libri, ad esempio, per accorgersi che la maggior parte di quelli in classifica, e dunque venduti, sono opere di fantasia, mentre i saggi sono letti da pochissimi lettori(...) dunque, la stragrande maggioranza della popolazione ha della storia una conoscenza mediata dai racconti fantastici, che soprattutto nel caso dei film e dei romanzi sono fatti a fini commerciali da una parte, e apologetici dall'altra.

in queste condizioni, come si può realisticamente pensare che si abbiano opinioni informate sulla storia?".

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