Colpo di scena per i nomadi del Camping River. Dopo le contrapposte manifestazioni di protesta di Casa Pound e dell'Associazione Nazionale Rom, ieri è saltato lo sgombero del campo da parte della polizia municipale di Roma.
Il campo rom a Prima Porta, nella periferia Nord di Roma, il primo che, secondo i piani della giunta Raggi, doveva essere "superato", è ancora abitato da numerose famiglie. Nonostante gli stanziamenti del Comune, infatti, quasi nessuno ha trovato una sistemazione alternativa ed è rimasto a vivere lì abusivamente, creando non pochi problemi ai residenti. Lo sgombero del campo è stato "congelato" per 30 giorni in quanto la società Seges (Società servizi globale di emergenza sociale srl) ha stipulato con i proprietari dell'area un contratto di locazione ad uso turistico. “La Seges prende anche in carico per 30 giorni tutte le persone che sono in questo campo, compresi i nuclei che dovevano essere sgomberati stamattina”, spiega a ilfattoquotidiano.it il collaboratore della società, Vincenzo Speranza.
Gli agenti della polizia locale hanno quindi provveduto a sigillare alcuni container di proprietà del Comune di Roma, compreso uno abitato da una signora ai domiciliari, mentre sugli altri moduli è soltanto partita la verifica sull’effettiva proprietà. L'ennesima beffa su una vicenda che, di volta in volta, assume contorni sempre più tragicomici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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