Coronavirus

Ecco il nuovo test sulla saliva che potrà sostituire i tamponi

Per scopire i malati di Covid-19, gli Stati Uniti stanno mettendo a punto un nuovo test sulla saliva invece dei tamponi al naso o alla gola, rendendo più efficace (dai primi risultati) e meno rischioso per i sanitari l'intero processo. Il New Jersey è già partito con la sperimentazione

Ecco il nuovo test sulla saliva che potrà sostituire i tamponi

Un campione di saliva invece dei classici tamponi: è questa la novità che arriva dagli Stati Uniti dove è in fase di sperimentazione una nuova modalità, più veloce e meno invasiva rispetto a quanto fatto finora con tamponi al naso o alla gola, per sapere se si è positivi o meno al Covid-19.

Tre aspetti positivi

Uno studio non ancora pubblicato dell’Università di Yale ha definito “un’alternativa interessante” la nuova tipologia di test che ha tre aspetti positivi: meno invasivo, meno rischioso per gli operatori sanitari perché il campione di saliva si può raccogliere autonomamente (come funziona per le urine) e, soprattutto, sembra molto più sensibile ed efficace dei classici tamponi laringo-faringei.

Saliva più sensibile del tampone

Nel test effettuato dagli studiosi, la saliva ha prodotto una maggiore sensibilità di rilevazione nel corso dell’infezione: è il caso, ad esempio, di un operatore sanitario che era risultato negativo per due giorni consecutivi prima di diventare positivo il terzo mentre la saliva aveva individuato il virus immediatamente. Parallelamente, un'altra ricerca sempre dell’Università di Yale, ha rilevato che la saliva avrebbe potuto individuare il virus in persone anche soltanto lievemente malate, mentre un tampone rinofaringeo non avrebbe potuto.

"Sputa e aspetta"

"Just spit and wait" : titola così il New York Times, che racconta come in alcune zone del New Jersey venga già offerto il primo test sulla saliva che viene immersa in un liquido e conservata fin quando non può essere analizzata. "Il nuovo test sul Coronavirus offre vantaggi", dicono oltreocano. Se i risultati saranno ottimali, si potrebbero sviluppare dei kit monouso che le persone consegnerebbero personalmente ai laboratori di analisi o che potrebbero inviare anche tramite posta.

"Se le persone torneranno al lavoro e verranno testate presumibilmente su base regolare, avremo davvero bisogno di metodi di campionamento meno invasivi rispetto ai tamponi", ha affermato Angela Rasmussen, virologa della Columbia University. "Dover fare tamponi rinofaringei due volte a settimana? No grazie".

Le analisi in New Jersey sono state possibili perché il 13 aprile la Food and Drug Administration ha concesso un'autorizzazione per l'uso di emergenza, rinunciando ad alcuni passaggi abituali, ad un test sulla saliva effettuato da un laboratorio dell'Università di Rutgers, Rucrd Infinite Biologics.

Tamponi e saliva a confronto

Rutgers ha già elaborato quasi 90.000 test secondo quanto affermato dal suo amministratore delegato, Andrew Brooks, e prevede di arrivare a 30.000 test al giorno. I risultati sarebbero disponibili entro 72 ore, anche se è possibile un'accelerazione fino a poche ore con un'infrastruttura sufficiente. Al contrario, alcuni test rapidi che si basano su tamponi forniscono risultati in pochi minuti ma, a differenza di questi che possono produrre falsi negativi, la saliva renderebbe ancor più basso il margine di errore.

I costi

Numerosi Stati stanno manifestando interesse in questa nuova procedura: lavorando con Rutgers, l'Oklahoma ha iniziato a convalidare una versione del test mentre i ricercatori di Rutgers hanno inviato domande alla task force del Coronavirus della Casa Bianca, dell'Indiana, dell'Illinois, della California e di diverse grandi aziende.

Attualmente, nel New Jersey il test è disponibile ad una cifra compresa fra 65 e 100 dollari, quindi tra 60 e 90 euro circa.

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