Caos Libia, migranti sfidano Salvini "Porti chiusi? Arriviamo lo stesso"

In Libia aumenta la possibilità di una ripresa degli scontri. Le persone scappano da Tripoli: "Vogliamo andare in Italia, anche se i porti sono chiusi"

Foto di repertorio
Foto di repertorio

La Libia è sempre più nel caos. Tra la popolazione il timore che i negoziati per consolidare la tregua raggiunta grazie alla mediazione dell'Onu falliscano è alto. E aumenta così anche la possibilità di una ripresa degli scontri già a partire dalle prossime ore.

Secondo i dati diffusi dall'ospedale di Tripoli, nel corso dei combattimenti che hanno sconvolto la città nei giorni scorsi hanno perso la vita 78 persone e altre 313 sono rimaste ferite. Ecco perché chi ha la possibilità, cerca di lasciare Tripoli e il Paese con la famiglia.

Come riporta il Corriere, i negozi sono chiusi, la popolazione cerca di rifornirsi di cibo e acqua e si mette in coda per fare il pieno alle auto in quei pochi benzinai ancora aperti in città.

Le persone scappano dai centri coinvolti negli scontri militari: "Vogliamo andare in Italia, anche se sappiamo che i porti sono chiusi - dichiarano -. Meglio partire che restare qui".

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