Se non stessimo parlando di cose terribilmente serie ci sarebbe da ridere. È vero che questo governo nasce dall'intuizione di un comico, ma qui sembra di essere a Zelig, storico locale di cabaret milanese che ha ispirato il noto varietà televisivo. Superato lo scoglio della legge finanziaria, ci avevano detto, tutto avrebbe dovuto filare liscio per i prossimi cinque anni. Invece, dall'inizio dell'anno ci sono state più liti e problemi che giorni e il caos è totale.
Ecco un piccolo elenco, aggiornato alle ore 20 di ieri sera, di casi tragicomici. Reddito di cittadinanza: per Salvini gli stranieri saranno esclusi, per Di Maio saranno ammessi quelli con almeno dieci anni di soggiorno, nel decreto c'è scritto che di anni ne basteranno cinque (poche idee ma ben confuse).
Sbarchi: Salvini si rifiuta di prendere in carico i 49 profughi che da giorni vagano per il Mediterraneo ma Di Maio, non si sa a che titolo, dice che se Malta li farà sbarcare poi l'Italia li accoglierà (linea dura ma storta).
Decreto sicurezza: Di Maio dice che va bene così ma diversi parlamentari e sindaci grillini si associano alla disobbedienza civile lanciata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. E non si riesce ad accertare se è vero o no che poliziotti della Digos hanno eseguito ieri un controllo all'ufficio immigrazione del comune di Palermo: i dipendenti confermano, Questura e Viminale smentiscono (atteso sopralluogo dei Ris).
Legge Fornero: i dipendenti pubblici che vorranno accedere alla finestra pensionistica non potranno - così si è scoperto ieri - incassare la liquidazione prima di otto anni per mancanza di fondi (l'imbroglio è servito).
Noi ci fermiamo qui per carità di patria e mancanza di spazio ma purtroppo questo governo-Zelig continua il suo cabaret. Passi, se lo spettacolo fosse gratis. Ma non è così.
Lunedì, finite le vacanze di fine anno, l'Italia riparte appesantita da leggi punitive per la crescita e in un clima di grande incertezza politica che purtroppo molto presto diventerà incertezza economica, tutti inchiodati a ciò che gira intorno agli immigrati (che è certamente un problema ma altrettanto sicuramente non il problema) invece che a ciò che gira attorno a noi, al nostro lavoro e al nostro benessere come qualcuno ci aveva, mentendo, promesso.
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