La manifestazione di sabato a Piacenza continua a tenere banco. E lo fa negli uffici dei carabinieri e della Digos, che in queste ore stanno cercando di dare un nome all'uomo in grigio che ha pestato Luca Belvedere mentre era a terra. Ma le immagini dell'aggressione rinfocolano anche le fiamme delle polemiche, politiche e non. Ovvero quelle sollevate dagli appartenenti alle forze dell'ordine, stanchi di dover subire le violenze di collettivi, antagonisti e cosiddetti antifascisti.
Su Facebook Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del Coisp, subito dopo gli scontri ha pubblicato le immagini delle proteste con un commento secco: "I soliti "pacifisti" figli di papà... Il partito dell'antipolizia in un silenzio assordante". Ed è sempre sui silenzi "assordanti della politica irresponsabile" che calca la mano il segretario generale del Coisp, Domenico Pianese: "Vogliamo vedere - ha detto - quante manifestazioni e da chi saranno organizzate per dare solidarietà e sostegno alle Forze di dell'ordine".
Anche in ambiente militare si sentono forti i mormorii. "Un brigadiere dei Carabinieri di 50 anni alla mercè di criminali che sventolando la bandiera della pace, alimentano violenza pestandolo senza alcuna pietà", scrivono in un comunicato congiunto i delegati del Co.Ce.R
Tarallo, Antonio Serpi, Pitzianti, Bono, Schiralli, Cardilli e Romeo. "L’incontrollata collettiva aggressione violenta sul Carabiniere - attaccano - non è motivo di soddisfazione ma di disorganizzazione per come accaduto.
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