Campanella alle 8.30 e tutti in classe. Così si apre la giornata per una quindicina di carabinieri altoatesini del Comando della Legione di Bolzano che hanno scelto di impare la lingua araba. Alla cattedra, Khadija Lachgar, mediatrice culturale e collaboratrice alla Caritas a cui dà una mano nei centri profughi.
La prima lezione si è tenuta il 31 marzo al Laboratorio linguistico del Comando della Legione. Il corso si intitola "Lingue culture sicurezza: nozioni di lingua e cultura araba". Il motivo di questa scelta è chiaro: in Alto Adige è sempre più frequente la presenza di cittadini di origine araba con cui anche le forze dell’ordine sono chiamate a rapportarsi. L'appalto, pubblicato dall’Ufficio bilinguismo della Provincia, è stato assegnato dal Consorzio lavoratori studenti (Cls). Il programma di studi prevede ue incontri settimanali per un totale di 36 ore.
Questa iniziativa rappresenta il chiaro sintomo di una società che cambia, che si modifica. In meglio o in peggio? Sicuramente l'interesse e il desiderio di conoscenza verso le culture straniere è un punto a favore per chiunque. Ma è assurdo come siano le forze dell'ordine a imparare le culture estere per rapportarsi con i cittadini stranieri. Quando, troppo spesso, sono quest'ultimi a non rispettare gli usi e i costumi della società che li ospita. Per Khadija Lachgar, la professoressa, questa iniziativa è un segno positivo: " 538em;">il fatto che i carabinieri sentano l’esigenza di imparare almeno i rudimenti della nostra lingua è un segnale importante che va nella direzione di una miglior comprensione dello straniero e favorire l’integrazione".
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