Una lite, poi un colpo al cuore. È morto così, a soli 15 anni, Emanuele Di Caterino. Era la notte, ad Aversa, in provincia di Caserta. E ad ucciderlo, almeno di questo è accusato, è un altro ragazzo poco più grande di lui, di soli 17 anni. L'assassino, minorenne all'epoca dei fatti, era stato condannato in primo grado alla pena di 15 anni di reclusione, ma dopo soli due anni, è libero. E sarebbe anche tornato a casa.
La mamma di Emanuele, Amalia Iorio, è scossa e con la voce rotta dal pianto si chiede: "Questa non è giustizia". "Come faccio? Come faccio a spiegarlo ai miei figli ora che camminando per strada possono trovarsi avanti l’assassino di Emanuele? Come faccio ad essere ancora credibile quando dico ai giovani che chi sbaglia paga? E come faccio a stare tranquilla nel pensiero di quanto è accaduto?".
La notizia l’ha sconvolta, così ha deciso di scrivere al Ministro della Giustizia chiedendone le ragioni.
"Spero solo che 15 anni restino 15 e che non comincino ad esserci sconti. Sono comunque pochi per me, dovranno servirgli a comprendere il risultato del suo gesto", aveva detto l’indomani della sentenza, la mamma della giovane vittima .
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