Cronache

"Non ho sentito nulla...". La madre di Ciro Grillo nega lo stupro

La testimonianza della mamma di Ciro: "I ragazzi erano tutti tranquilli, non mi è stata fatta alcuna confidenza specifica sulla serata"

"Non ho sentito nulla...". La madre di Ciro Grillo nega lo stupro

Nei verbali si legge anche la testimonianza di Parvin Tadjik, che potrebbe rappresentare uno dei testimoni chiave per scagionare il figlio Ciro Grillo e gli amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. La giovane Silvia li accusa di stupro, mentre i ragazzi ritengono che quella notte sia andato in scena solo del sesso consenziente. Su questo sarà chiamata a esprimersi la procura di Tempio Pausania. Intanto, tra le varie versioni fornite, vi è anche quella della moglie di Beppe. Proprio in quel periodo si trovava in vacanza nella sua casa in Sardegna, situata a pochi metri dalla dependance dove i ragazzi avevano trascorso una notte in compagnia delle due amiche.

La madre di Ciro, sentita a verbale dal procuratore Gregorio Capasso e dal pm Laura Andrea Bassani, ha ricostruito le ore tra il 16 e il 17 luglio 2019 e i momenti successivi. Ha rivelato, ad esempio, che l'ipotetico stupro (ma per il gruppo si trattava di sesso consenziente) sarebbe avvenuto non nell'appartamento di proprietà di Beppe Grillo ma in una dependance messa a disposizione da un'amica: "Non avendo spazi a sufficienza per ospitare anche gli amici di mio figlio, e comunque volendo mantenere la mia privacy, ho chiesto a una mia amica con cui ci scambiavano favori di poter dare in uso la sua abitazione ai ragazzi per il periodo di vacanza". L'immobile di loro proprietà si trova al civico 36, mentre quello della sua amica al 37: "Le due abitazioni sono vicinissime e adiacenti. E in realtà sono divise solo da un patio".

"Non abbiamo visto nulla"

Per "motivi di tranquillità", racconta la Tadjik, aveva chiesto di tenere le finestre aperte durante la vacanza "in modo da essere sempre comunque in contatto con loro". Dunque la mattina del 17 luglio - quando Silvia (secondo la sua versione) sarebbe stata violentata - a pochi metri di distanza nessuno si sarebbe accorto di nulla: "Mi sono svegliata presto perché ho sentito la mia amica partire passando dalla porta finestra ma non mi sono alzata. L’ho fatto alle 9 quando ho fatto colazione nel patio adiacente la casa e devo dire che non ho sentito o visto nulla di anomalo". Cita poi la colf che "faceva le pulizia tutti i giorni anche nelle casa in uso ai ragazzi" e il giardiniere che "quella mattina lavorava nei giardini antistanti le abitazioni".

Cosa è accaduto dopo

La moglie di Grillo, si legge su La Stampa, ha riferito poi ai magistrati una situazione di serenità all'interno della casa dopo quella notte: "I ragazzi erano tutti tranquilli e non mi è stata fatta alcuna confidenza specifica sulla serata. Se non che avevano conosciuto due ragazze che si erano fermate da loro perché non se la sentivano di rientrare a Porto Pollo e che avevano fatto una spaghettata insieme". Anzi, ha raccontato che quel giorno con i ragazzi ha registrato un video sul cellulare che poi è stato inviato a tutte le altre tre mamme: "Ci conosciamo tra noi da tanto tempo e con i loro genitori abbiamo anche una chat su WhatsApp dove ci teniamo in contatto e in cui ho postato il video dei ragazzi". La Tadjik ha raccontato di essersi arrabbiata con suo figlio e gli amici genovesi per essere arrivati in ritardo a pranzo: "Mangiavamo insieme tutti i giorni alle 14 ma quel giorno sono arrivati alle 15. Per questo ho chiesto spiegazioni".

Ricorda che il figlio Ciro e l'amico Francesco le dissero "di aver fatto tardi per aver accompagnato le due ragazze ad Arzachena".

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