La madre di Evan era indagata già a luglio per maltrattamenti

Evan, il bimbo picchiato a morte a Modica, sarebbe già stato vittime di maltrattamenti da parte della mamma. La procura di Siracusa aveva già avviato un'indagine a carico della donna lo scorso luglio

La madre di Evan era indagata già a luglio per maltrattamenti

Non c'è pace per il piccolo Evan, il bimbo di soli 21 mesi picchiato a morte dal patrigno lo scorso 18 agosto, in un appartamento di Rosolini, piccolo centro del Siracusano. La mamma, Letizia Spatola, indagata per omicidio volontario in concorso con il compagno Salvatore Blanco, pare fosse stata già segnalata alla Procura per precedenti maltrattamenti sul figlio.

Evan era finito in ospedale già 3 volte

Un calvario, quello del bimbo, che potrebbe aver avuto inizio molto tempo prima della sera in cui il nuovo compagno della madre lo ha malmenato fino a spezzargli il fiato. Letizia Spatola, 23 anni, in stato di fermo per la morte del figlio, non sarebbe nuova alle autorità. Stando a quanto rifesce l'agenzia stampa LaPresse, la donna sarebbe già stata attenzionata alla giustizia per maltrattamenti sul minore. L'indiscrezione fa riferimento ad un provvedimento emesso dal gip di Ragusa, poi successivamente trasmesso alla procura di Siracusa, a seguito di una segnalazione ricevuta dai medici dell'ospedale di Noto. Nello specifico, l'indagine a carico della 23enne farebbe testo a ben 3 sospetti episodi violenti antecedenti alla circostanza specifica del decesso di Evan. Il primo risalirebbe al 27 maggio, quando il piccolo era stato portato in ospedale con una frattura scomposta del femore destro, tumefazioni all’anca e al ginocchio destro. Il secondo, pochi giorni dopo, il 12 giugno, quando i medici lo avevano curato per una ferita infetta. L'ultima volta, a maggio, Evan era giunto al pronto soccorso dell'ospedale di Noto per una frattura alla clavicola sinistra. La Spatola aveva raccontato che il bimbo era caduto mentre giocava ma il medico di turno non le aveva creduto preferendo, come da prassi in questi casi, segnalare l'accaduto alla polizia. Da lì, l'esposto in Procura e l'apertura di un'indagine per maltrattamenti. "Non eravamo a conoscenza della indagine per maltrattamenti in famiglia a carico di Letizia Spatola", afferma il legale della Spatola assicurando di chiarire la vicenda.

Tracce di sangue sul cuscino

Intanto, procedono gli accertamenti sulla dinamica di quel maledetto 18 agosto. Stando a quanto si apprende da Tgcom24, gli investigatori hanno effettuato un sopralluogo nell'appartamento della coppia, a Rosolini, nel Siracusano, rivenendo tracce ematiche su un cuscino in camera da letto. Spetterà ora alla scientifica esaminare il reperto e stabilire se appartenga o meno ad Evan.

"La mamma estranea ai fatti''

Sono ancora tanti gli aspetti da chiarire sul dramma che ha travolto il piccolo di 21 mesi. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, il bimbo sarebbe stato percosso in maniera brutale da Salvatore Blanco, 32 anni, in stato di fermo dal 18 agosto per i reati ipotizzati di omicidio volontario in concorso, maltrattamenti e lesioni. Sott'accusa anche la madre di Evan che avrebbe assistito alle botte senza intervenire. "Tra domani e dopodomani con la mia assistita valuteremo l'opportunità di impugnare la decisione del gip sulla misura cautelare con una istanza al tribunale del riesame", rivela l'avvocato Natale Di Stefano. Intanto, la sua assistita continua a proclamarsi innocente rigettando ''di netto'' le accuse che le sono state rivolte. "Nega di avere in qualche modo concorso ai maltrattamenti, sostiene che sono avvenuti in sua assenza e di essere stata manipolata dal convivente. Si rimprovera di avere creduto a quanto le raccontava il nuovo compagno.

Anche lei è una vittima- spiega il legale - Quando si è presentata in carcere anche lei era piena di lividi e si è fatta refertare". La donna era seguita dai servizi sociali. "La mia assistita mi ha detto che facevano delle visite a casa, ma Letizia viveva una situazione di difficoltà in famiglia".

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