Cronache

"In ginocchio o ti sparo". Ma non c'è illecito: verso l'archiviazione per Ruberti

Secondo la procura della Repubblica di Frosinone non ci sarebbe alcun reato nella lite tra l'ex capo di gabinetto del sindaco Gualtieri e alcuni esponenti del Pd

L'ex capo di gabinetto del sindaco di Roma, Albino Ruberti
L'ex capo di gabinetto del sindaco di Roma, Albino Ruberti

Dovrebbero finire in una bolla di sapone le indagini della procura della Repubblica di Frosinone che hanno coinvolto Albino Ruberti, ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e alcuni rappresentanti del Pd della Ciociaria. La vicenda, che ha turbato non poco l’avvio della campagna elettorale per le elezioni politiche dello scorso 25 settembre, si avvia a essere chiusa in maniera soft, con un’archiviazione che dovrebbe mettere tutto a tacere. L’episodio, raccontato da Il Giornale.it, si era svolto il primo giugno ed era stato ripreso in un video pubblicato dal quotidiano Il Foglio. Un dopocena tra funzionari e politici del Pd si era concluso in una violenta rissa per strada, nel corso della quale erano volate parole grosse e minacce di morte.

Protagonista principale dell’alterco proprio Ruberti che si era scagliato contro Adriano Lampazzi, sindaco di Giuliano di Roma, e Vladimiro De Angelis, assicuratore e fratello di Francesco, esponente di spicco del Partito democratico della provincia di Frosinone. Il sonoro del video aveva provocato un terremoto politico con le dimissioni di Ruberti e la mancata candidatura di De Angelis alle ultime elezioni politiche, nonostante non erano chiari i motivi della furibonda lite che aveva portato il capo di gabinetto del sindaco Gualtieri a minacciare di morte i suoi interlocutori. "Vi sparo, li ammazzo. Vi dovete inginocchiare", si sente urlare Ruberti mentre una donna cerca di calmarlo.

Dalla procura di Frosinone, come riporta il quotidiano Il Messaggero, non trapela nulla e le indagini sarebbero ancora in corso, ma sembrerebbe che il litigio non sia avvenuto in conseguenza di intrecci politici o di affari illeciti. Ecco perché si va verso l’archiviazione del caso. Adesso le attenzioni dei giudici sarebbero legate alla diffusione del video. Chi lo ha fatto aveva intenzione di nuocere ai protagonisti della rissa.

A quanto pare l’obiettivo primario di coloro che hanno consegnato il video al quotidiano Il Foglio era quello di costringere Francesco De Angelis a dimettersi dal Consorzio industriale del Lazio, cosa che l’esponente politico del Pd poi non ha fatto.

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