Cronache

Caso Sulcis, si muove il governo: "Non è detto che dovrà chiudere"

Il governo apre a "soluzioni alternative" affinché l'impianto non venga chiuso a fine anno

Quinta notte a meno 373 metri di profondità nella miniera di Nuraxi Figus per i minatori della Carbosulcis che chiedono al governo di sbloccare il progetto di rilancio della miniera con la produzione di energia pulita dal carbone attraverso la cattura e lo stoccaggio di Co2 nel sottosuolo. Gli operai, che hanno incassato ieri la solidarietà del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si preparano ad un’altra giornata di lotta. "Non sta scritto da nessuna parte che la miniera debba chiudere il 31 dicembre", ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti a Radio anch’io precisando che il governo è convinto di poter "trovare soluzioni".

Ieri il clamoroso gesto del delegato sindacale Stefano Meletti che, durante l’incontro coi giornalisti, si è ferito con un coltello all’avambraccio destro. L’uomo è stato portato all’ospedale Sirai di Carbonia dove gli sono stati applicati dieci punti di sutura. "Siamo pronti a tutto - ha detto un altro rappresentante sindacale, indicando la stanza blindata dove sono custoditi oltre 690 chili di esplosivo e 1.221 detonatori - è il momento dell’esplosivo". Testimonianza di una tensione sempre crescente. Nel frattempo si registra la presa di posizione dell’Enel che, in una nota, ha precisato che "sta onorando il suo contratto per acquisire carbone dalle miniere del Sulcis. Per quanto riguarda il progetto integrato del Sulcis con cattura e sequestro della Co2 (Ccs), si ricorda che è la Regione che ha la responsabilità di promuovere un bando di gara internazionale per l’assegnazione del progetto".

A livello politico, il governo si sta già muovendo. Il sottosegretario De Vincenti, intervistato dalla trasmissione radiofonica di Radio Uno Rai, ha poi precisato che la miniera della Carbosulcis è al 100% della Regione Sardegna e che quindi è la Regione che deve deciderne la chiusura, ma che per il governo sono "possibili soluzioni alternative". Il governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, si prepara all’incontro di domani a Roma con il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani per fare il punto sulle azioni urgenti e di prospettiva finalizzate alla difesa e al rilancio della realtà produttiva del Sulcis.

"La Sardegna - ha dichiarato Cappellacci - agisce sia sul piano politico nazionale che su quello europeo per difendere le realtà esistenti, che hanno una valenza strategica, e aprire nuove prospettive di sviluppo e occupazione per un territorio che più di altri ha sofferto gli effetti della crisi internazionale".

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