Cronache

La cella non è di suo gradimento: magrebino aggredisce gli agenti

Detenuto con problemi di natura psichiatrica contro tre agenti della polizia penitenziaria del carcere di Sollicciano: pretendeva una nuova sistemazione

Il carcere di Sollicciano, a Firenze
Il carcere di Sollicciano, a Firenze

Ha aggredito tre sottufficiali della polizia penitenziaria che lo stavano scortando verso il reparto "Centro Clinico" del penitenziario, mandandoli in ospedale. Il motivo? La cella nella quale avrebbe dovuto scontare la propria pena non era di suo gradimento. Protagonista della vicenda svoltasi nella casa circondariale di Sollicciano (a Firenze, in Toscana) è un detenuto magrebino "già noto per la sua indole violenta e con problemi di natura psichiatrica".

Lo ha reso noto Antonio Mautone, segretario generale territoriale Uil-Pa Polizia Penitenziaria di Firenze, in una lunga nota inviata ai media locali per denunciare l'episodio e chiedere un intervento volto a contrastare un fenomeno che sembra aver preso sempre più piede. L'ultimo caso in ordine cronologico, quello denunciato da Mautone, si è svolto proprio nelle scorse ore: ha interessato i tre agenti che stavano accompagnando lo straniero verso la propria cella. Solo che al momento di entrarvi, non reputandola consona, l'extracomunitario avrebbe prima preteso un'altra sistemazione e poi si sarebbe scagliato addosso a loro, aggredendoli. La situazione è presto tornata alla normalità e l'uomo è stato ricondotto alla calma, ma i tre aggrediti hanno avuto bisogno di accedere in via precauzionale al vicino ospedale, a seguito della colluttazione.

Non si tratta affatto della prima aggressione alle guardie registrata nell'istituto penitenziario fiorentino, anzi: secondo il Provveditorato Regionale Toscana-Umbria, i casi registrati fra il 2019 e lo scorso febbraio sarebbero stati ben 111. Ed è su questo punto che sta insistendo Mautone. "Tutti gli operatori vittime di questa violenta aggressione sono stati costretti a ricorrere alle cure del vicino nosocomio di San Giovanni di Dio. Non abbiamo più parole per denunciare quasi quotidianamente le continue aggressioni e violenze da parte dei detenuti verso il personale della penitenziaria che appena tre giorni fa parlava di pessime condizioni igienico sanitarie dell’istituto penitenziario - la posizione del sindacato, espressa nel documento - siamo molto preoccupati da questa escalation di aggressioni sempre più violente all’interno del carcere fiorentino e ancor di più non riusciamo a comprendere come l’amministrazione penitenziaria non riesca a risolvere questa grave criticità che interessa tutti gli istituti penitenziari nazionali.

Ancora una volta il personale, ultimo baluardo della legalità all’interno degli istituti penitenziari, si è visto vittima di violente aggressioni durante l’espletamento della propria attività lavorativa.

Cosa questa che dovrebbe suggerire ai vertici dell’amministrazione soluzioni immediate, perché non si può pensare che un operatore di polizia penitenziaria debba entrare in un istituto la mattina per svolgere il proprio turno e non sapere come e se ne uscirà".

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