Cinquantamila persone in piazza San Pietro per assistere all’Angelus del Papa, il penultimo del pontificato di Benedetto XVI, dopo l’annuncio della rinuncia lunedì scorso e prima dell’inizio della sede apostolica vacante il prossimo 28 febbraio, a partire dalle ore 20. "Grazie di essere venuti così numerosi - dice il pontefice affacciato dalla finestra del suo studio -. Anche questo è un segno dell’affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni". I fedeli lo acclamano e gridano il suo nome: "Benedetto, Benedetto". In tanti alzano cellulari e macchine fotografiche per immortalare il momento storico: un Papa dimisisonario che recita l'Angelus.
Nell'Angelus le tentazioni del diavolo
"Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? L’interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?". Con queste parole il Papa ha fatto indirettamente riferimento alla sua decisione di farsi da parte. "Come ci insegnano i Padri della Chiesa, le tentazioni fanno parte della discesa di Gesù nella nostra condizione umana, nell’abisso del peccato e delle sue conseguenze", ha ricordato Benedetto XVI commentando l’episodio evangelico delle tentazioni del demonio subite da Gesù. "Una discesa - ha spiegato Benedetto XVI - che Gesù ha percorso sino alla fine, sino alla morte di Croce e agli inferi dell’estrema lontananza da Dio". In questo modo "Egli è la mano che Dio ha teso all’uomo, alla pecorella smarrita, per riportarla in salvo".
"Gesù - ha raccontato Papa Ratzinger - al momento di iniziare il suo ministero pubblico, dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva.
Ma queste tentazioni - ha osservato - sono anche false immagini di uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone". "Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari".
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