Matteo Renzi spariglia. Si è accorto che la politica in senso stretto ha irritato gli italiani, la metà dei quali non vota più per disgusto, e si butta sui diritti civili, per esempio sul matrimonio dei gay e sulle adozioni, sperando così di distogliere l'attenzione da altri problemi che angustiano il Paese. Il premier va capito anche se non se ne condividano le strategie. Il suo obiettivo è la sopravvivenza, che poi è la stessa aspirazione di qualunque governante. All'ordine del giorno ci sono dunque le unioni tra persone dello stesso sesso: legittimo o no? Il dibattito infuria in previsione di un provvedimento legislativo che disciplini la materia. Noi non abbiamo mai avuto una opinione netta, ma qualche riflessione l'abbiamo fatta e vorremmo rendervene partecipi. A me personalmente non importa se (...)(...) due uomini o due donne intendano sposarsi. Che male c'è? Semmai, mi domando come sia possibile che una coppia (o più coppie) del genere, trasgressiva per definizione, desideri ufficializzare il proprio amore attraverso un atto pubblico, cioè un contratto simile a quello in uso tra fidanzati classici, cioè maschio e femmina. Evidentemente, i gay che puntano al matrimonio non sanno a cosa vanno incontro.Infatti, è in continua diminuzione il numero degli eterosessuali che si sposano, essendo essi consapevoli che il maggior pericolo cui vanno incontro è quello di divorziare presto, dopo alcuni anni, ossia quando la passione cala o si azzera, provocando una stanchezza insopportabile della vita a due nella stessa casa, magari nello stesso letto, ovviamente di notte. Di giorno è anche peggio.L'amore inteso anche quale attrazione fisica, sfuma e cominciano i fastidi relativi alla convivenza, inevitabili. Tuo marito starnuta e tu, consorte, ti infastidisci. Lui ti diventa immediatamente antipatico. Lo sappiamo, è una esagerazione. Ma per esemplificare bisogna andare giù piatti. Ci interroghiamo: se ciò accade tra un ragazzo e una ragazza, perché non dovrebbe succedere tra due soggetti del medesimo sesso? Vabbè, sorvoliamo su questo aspetto. E diciamo che ciascuno, a prescindere dalle proprie preferenze, ha il diritto di sbagliare. Il ragionamento è questo: mi sono avventurato io etero nello sposalizio, perché dovrei negare agli omo di fare la stessa esperienza? Lasciamo che i gay si coniughino se non altro per verificare come si comporteranno allorché divorzieranno. Sarà interessante osservare se, nel momento di separarsi, saranno più o meno eleganti di noi.Un dato è certo. Se litigano gli etero non si capisce perché non litigheranno gli omo una volta vincolati l'uno all'altro. Le novità non devono spaventarci, bensì incuriosirci. Gli avvocati lavoreranno di più e saranno contenti. Alla fine, il desiderio di unirsi legalmente, come è calato paurosamente tra noi etero, calerà anche tra gli omo e la questione sarà chiusa: arriveremo alla normalizzazione. È un ragionamento logico. Oggi, davanti alla proibizione, è fatale che, mentre noi gente comune abbiamo facoltà di legarci come deficienti davanti al prete o al sindaco, e quindi evitiamo con cura di farlo, i gay abbiano la smania di compiere quello che a noi, viceversa, è già venuto a noia. Gli umani sono tutti attratti da quanto è vietato. Non appena una qualsiasi pratica è consentita, piace meno o per niente.Veniamo alle adozioni oggetto di discussioni interminabili. I difensori della famiglia tradizionale organizzano una manifestazione affinché essa non sia modificata. Sono ostili al fatto che un bambino abbia due padri e nessuna mamma o due mamme e nessun papà. I loro argomenti non sono peregrini. Ma i conservatori non considerano che le peggiori sciagure si registrano proprio (a cominciare dalla pedofilia) nelle suddette famiglie tradizionali. Non solo. Ma essi non valutano che è meglio per un fanciullo campare con due signore che non in orfanotrofio.Insomma, cerchiamo di superare i pregiudizi.
E di non dimenticare che gli omosessuali non sono figli di nessuno, ma nascono nelle lodate famiglie ortodosse e non ne è mai venuto al mondo uno in un nucleo di gay. Coerentemente, bisognerebbe porre un alt alla procreazione tout court onde scansare il rischio che si dia alla luce un o una omo? Non rendiamoci ridicoli.Vittorio Feltri- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.