Che Travaglio avere un figlio "illegale"

Che Travaglio avere un figlio "illegale"

Nella straordinaria performance del figlio di Travaglio con il padre Marco, interdetto alla notizia del contratto firmato con Mediaset per partecipare al Grande fratello, si assiste alla sconvolgente manifestazione di delusione, sconcerto, indignazione con cui Travaglio reagisce alla notizia.

Ed è notevole che, pur nello sconforto, si contenga e non mediti di ledere i diritti del figlio. Travaglio fa appello alla propria dignità e spiega, con rigore e sofferenza, il suo epico e irriducibile contrasto con Berlusconi. Si può non condividere, ma si comprende e si ammira. Il figlio fa lo scemo meravigliosamente. Non si scompone, non si ribella, mette il padre davanti al fatto compiuto e, insistendo su dettagli sempre più provocatori, mostra di non essere disponibile a tornare indietro. Trava, così si fa chiamare Alessandro, è un comico magistrale nel genere degli imperturbabili, che è quello che fa più ridere. Tecnicamente è un figlio di papà ma se lo fa perdonare, e prende in giro il padre, perché lui è post berlusconiano come noi siamo post fascisti. In una cosa il figlio si tradisce diverso e indisciplinato, al di là dello scherzo.

Quando all'inizio della vicenda va a prendere il padre in automobile, Marco allaccia correttamente la cintura; mentre Alessandro guida senza. Una singolare e rivelatrice testimonianza del fallimento della educazione del padre alla legalità. Mio figlio la mette.

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