Il dubbio

Chi difende i suoi confini e chi resta a guardare

L'immigrazione dai Paesi del Mediterraneo meridionale sta distruggendo quel po' di Europa unita che gli europei erano riusciti a costruire

Chi difende i suoi confini e chi resta a guardare

Sta succedendo quello che i pessimisti avevano previsto. L'immigrazione dai Paesi del Mediterraneo meridionale sta distruggendo quel po' di Europa unita che gli europei erano riusciti a costruire. Prevalgono gli egoismi nazionali e ciascuno affronta il problema a modo suo.

L'Austria minaccia la costruzione di una sorta di muro di polizia di frontiera che respinga gli immigrati di passaggio in Italia verso i Paesi dell'Europa del Nord, col risultato che il nostro Paese si ritrova con una patata bollente nelle mani e non sa come cavarsela. Se, poi, si aggiunge che l'Austria vorrebbe istituire suoi controlli polizieschi sul nostro territorio, si vede come senza una politica dell'immigrazione l'Italia non possa cavarsela.

La verità è che senza una razionale politica dell'immigrazione, l'Europa appare indifesa e totalmente condizionata dai Paesi del Mediterraneo dai quali gli immigrati partono alla volta della Grecia e dell'Italia per dirigersi, poi, verso Nord, dove sperano di trovare lavoro. Una politica dell'immigrazione l'Italia l'aveva trovata, salvo poi abbandonarla quando l'accoglienza era diventata un colossale affare per politici e cooperative disoneste. Tutto era basato su accordi con i Paesi di provenienza dell'immigrazione: aiuti in cambio della garanzia di trattenere i disperati dall'imbarcarsi. Il nostro Paese che è quello che rischia di fare le spese della mancanza di coordinamento europeo dovrebbe farsi di nuovo portavoce di questa istanza, incominciando con l'investirci un po' di quattrini allo scopo di incoraggiare anche gli altri a seguire l'esempio. Siamo in grado di farlo?

Personalmente ne dubito, per almeno due ragioni. La prima è che non abbiamo le risorse finanziarie. La seconda è che non c'è un governo tanto forte e autorevole da farsi portavoce di una siffatta iniziativa. Così, dopo la Grecia, rischiamo di diventare l'anello debole della costruzione europea. Il governo Renzi invece di sommergerci di chiacchiere perché non si dà da fare e non si fa promotore dell'iniziativa? Se c'è una speranza di salvare l'Europa dall'invasione, questa è di trattenere chi ci vuole arrivare: impedire loro di partire, fornendo l'occasione per restare nei Paesi del Sud del Mediterraneo. Sarebbe l'occasione, per il governo del rottamatore, di distinguersi dai governi che lo hanno preceduto e non hanno saputo risolvere il problema.

L'incognita è che lo sappia fare questo governo.

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