Chieti, uomo picchia la moglie: "L'ha ridotta a uno stato perenne di terrore"

La personalità della donna è stata totalmente annullata. La testimonianza choc dei vicini: "L'uomo non le faceva neanche vedere i genitori"

Chieti, uomo picchia la moglie: "L'ha ridotta a uno stato perenne di terrore"

Orrore a Chieti, dove una donna ha subito maltrammenti, insulti, minacce per ben dieci anni da parte del marito. La svolta è arrivata grazie anche alla decisione da parte dei vicini di casa di raccontare tutto alla polizia. L'uomo, che pare non abbia alcun precedente giudiziario, ora è sotto inchiesta per maltrattamenti in famiglia: gli episodi contestati sarebbero avvenuti - spesso anche davanti ai due figli - dal 2009 al maggio dello scorso anno, presso gli appartamenti in cui la coppia ha abitato.

Come riportato dall'edizione odierna de Il Centro, il sostituto procuratore Marina Tommolini ha scritto sull'avviso di conclusione delle indagini preliminari che la vittima "è stata sottoposta dal marito a un regime vessatorio, caratterizzato da condotte autoritarie e possessive, tanto da isolarla da tutto e da tutti, persino dai genitori, incontrati di nascosto". L'uomo avrebbe denigrato continuamente la donna: il pm parla di "annullamento completo della personalità, del tutto sottomessa e accondiscendente, pur di non scatenarne le reazioni".

"Stato di perenne terrore"

L'indagato non avrebbe fatto mancare neanche atteggiamenti "minacciosi e violenti, soprattutto l'uso smodato di bevande alcoliche". La moglie non ha potuto fare ricorso alle cure mediche del caso "per paura di rappresaglie ancora peggiori". Il 37enne l'ha così ridotta "in uno stato di perenne prostrazione e terrore".

Ad occuparsi della vicenda è stata la squadra mobile di Pescara, che ha provveduto a raccogliere le varie testimonianze dei familiari. Il padre ha raccontato: "Sono convinto che mia figlia sia stata totalmente sottomessa e anche maltrattata, almeno psicologicamente, dal marito". Nonostante ne fosse al corrente, non è mai intervenuto in causa "per quieto vivere e perché lei non ha mai voluto, lamentando di temere che lui in privato potesse poi vendicarsi". La madre della vittima di Chieti ha aggiunto: "Fin dalla conoscenza del marito, mia figlia ha tagliato ogni tipo di rapporto perché lui l'ha progressivamente isolata da tutti i suoi interesse e da tutti i suoi affetti".

Fondamentali sono state anche le versioni fornite dai vicini di casa: "Il marito, geloso della confidenza che c'era tra me e sua moglie, le proibiva di venire a casa mia, tant'è vero che lei ha continuato a farlo di nascosto". E la sua vicina si è detta disperata: "Mi confidava di continui litigi, del fatto che il marito la umiliava in qualunque modo, dicendo cose che la facevano sentire un'incapace in tutto, fino a sottometterla psicologicamente".

La fuga

Dopo le segnalazioni alla polizia e una prima denuncia formalizzata in questura, la donna di Chieti ha trovato il coraggio di scappare da casa insieme ai due piccoli. Appresa la decisione, il marito non l'ha presa bene e ha messo in atto ogni tentativo possibile per cercare di convincerla a fare un passo indietro: "Ti amo, torna con me"; "Ti prometto che non bevo più e non vi faccio più del male, rispondimi". Ma la vittima non ha voluto credergli.

Ora l'uomo,

assistito dall'avvocato Monica D'Amico, avrà comunque la possibilità di difendersi depositando memorie o presentando istanza per essere interrogato. A quel punto la procura deciderà se chiedere il processo.

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