Cronache

Chirurgia, eccellenza a Torino: asportata prostata con robot Da Vinci

Grande soddisfazione per l’equipe medica del reparto di urologia, che ha operato con successo su un paziente sottoposto in precedenza a doppio trapianto di rene e ad elevato rischio di emorragie

Chirurgia, eccellenza a Torino: asportata prostata con robot Da Vinci

Passi avanti con la chirurgia robotica. Ancora una volta la notizia della buona riuscita di un intervento innovativo, quasi unico al mondo, arriva da Torino.

Dopo la ricostruzione dell’esofago di una bimba di soli 3 anni avvenuta all’ospedale Regina Margherita, ecco che al Molinette viene eseguito un intervento di asportazione della prostata tramite robot chirurgo. Un lavoro esemplare quello svolto dall’equipe del reparto di urologia, ed in particolare dal dottor Paolo Gontero, che ha eseguito la procedura con l’assistenza del dottor Marco Allasia.

Il paziente è un uomo di 74 anni il quale, a causa di problemi cardiaci già esistenti, presentava un elevato richio di sanguinamento in caso di normale intervento chirurgico. Il 74enne, inoltre, aveva subìto in passato un doppio trapianto di reni, aspetto questo che complicava maggiormente il quadro clinico.

Una situazione non facile, che ha dunque convinto i medici ad operare in maniera differente, affidandosi ad una tecnica di chirurgia robotica assolutamente innovativa, in grado di ridurre in modo sostanziale l’insorgenza di emorragie. Si tratta della prima volta in tutto il mondo, fra l’altro, che viene eseguita una procedura del genere su un paziente sottoposto a doppio trapianto.

Le difficoltà non sono tuttavia mancate. Il dottor Gontero ha dovuto far operare il robot “Da Vinci” in una zona poco spaziosa ed anatomicamente alterata dopo il trapianto dei reni, ma infine l’intervento è riuscito. Gli arti meccanici sono stati in grado di eseguire perfettamente l’asportazione della prostata, pur se in uno spazio così ristretto, senza arrecare alcun danno al paziente.

Quest’ultimo è tuttora ricoverato nel reparto di nefrologia dell’ospedale Molinette, in attesa di ricevere le dimissioni e tornare a casa.

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