Coronavirus

Choc a Massa, aggredita in spiaggia per aver chiesto il rispetto della distanza per il figlio malato

L’episodio su una spiaggia libera attrezzata di Massa. La donna aveva chiesto a due turiste di allontanarsi dal 13enne che da poco aveva subito un delicato trapianto

Choc a Massa, aggredita in spiaggia per aver chiesto il rispetto della distanza per il figlio malato

Non si spengono i riflettori sul grave e sconcertante episodio di violenza accaduto lo scorso sabato su una spiaggia libera attrezzata di Massa, in Toscana, quando due bagnanti hanno aggredito verbalmente una mamma "colpevole" di aver chiesto loro di rispettare il distanziamento così da tutelare il figlio malato che da poco aveva subito un trapianto alla trachea. La vittima, una turista del nord Italia, è stata poi costretta ad abbandonare il lido insieme all’adolescente.

La notizia riportata da Il Tirreno ha choccato la comunità di Massa e non solo. Sulla vicenda, infatti, sono interventi il sindaco della città toscana e il ministro delle Pari Opportunità, Elena Bonetti, che hanno preso posizione in difesa della donna bersaglio delle dure invettive delle turiste e del figlio con seri problemi di salute.

Ma andiamo con ordine. Tutto ha avuto inizio quando due donne hanno steso gli asciugamani accanto al 13enne seduto sulla sdraio. Il ragazzino, consapevole del suo stato di salute precario, è apparso turbato dalla situazione e, con lo sguardo, ha cercato protezione dalla mamma. Quest’ultima, in modo gentile ed educato, ha spiegato alle turiste la situazione raccontando che il figlio non molto tempo prima aveva subito un delicato trapianto alla trachea e che presto dovrà sottoporsi ad un altro intervento al Gaslini di Genova. La donna, pertanto, ha invitato le due bagnanti a rispettare il distanziamento di un metro, così come prevedono le norme anti-Covid. Ma a quel punto accade l’inaspettato. "Il Covid non esiste e se tuo figlio sta male tienilo chiuso in casa", hanno gridato le due turiste, visibilmente innervosite, alla mamma.

Vedendo la signora in difficoltà, alcuni presenti sono intervenuti per aiutarla. Ma nonostante l’aiuto ricevuto, la donna e il figlio, che si trovavano a Massa dal 18 giugno hanno preferito lasciare la spiaggia. Qualcuno si è chiesto perché una persona che ha subito un delicato trapianto è stata portata in un luogo affollato come il mare. La mamma ha spiegato che al figlio fa bene aria di mare, deve camminare, fare ginnastica e lunghi bagni e che per ogni complicazione c’è sempre la consulenza dei medici dell’Opa, allertati dal Gaslini. In pratica qualche giorno di relax, anche per fortificare il corpo dell'adolescente, prima di tornare in ospedale il prossimo 17 agosto per ulteriori controlli e forse una nuova operazione.

"Mio figlio, che è molto fragile – ha raccontato la mamma – ha paura di ritornare al mare e quindi in questi giorni siamo restati nel nostro residence completamente isolati. Stiamo bene, e ringrazio le tante dimostrazioni di solidarietà che ci sono pervenute". "Nella vita ho solo lui", ha ammesso la donna che ha spiegato i problemi di salute del 13enne: "È malato da anni di Tbm, la sindrome di Williams-Campbell, che parte dalla trachea, poi colpisce i bronchi e se non curata porta alla morte. Non ho timore a raccontare la malattia di mio figlio, non ho paura di combatterla, lo facciamo insieme da sempre, aiutati da molte persone, raccogliendo fondi per la ricerca, mettendoci la faccia. Oggi però ho paura della gente. Ho paura della cattiveria e dell’ignoranza".

Il sindaco di Massa, Francesco Persiani, ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto in spiaggia e ha offerto alla signora appoggio e aiuto qualora avesse bisogno di sostegno nei giorni di vacanza che trascorrerà ancora sul litorale. La questione ha assunto un carattere nazionale. Il ministro delle Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha commentato l’accaduto con un post su Facebook nel quale esprime sconcerto per la violenza verbale ed esprime solidarietà a mamma e figlio: "Addolora la notizia che oggi riguarda una mamma e il suo bambino ammalato, vittime in spiaggia di un incomprensibile rifiuto di quelle regole di distanziamento che proteggono la salute di tanti nostri concittadini più fragili. Una particolare solidarietà dovrebbe avvolgere le persone ammalate, specie in tempi difficili come questo. Da mamma, fa ancor più male pensare all’indifferenza verso la vita e la salute di un bambino.

Sono vicina a questa famiglia, fiduciosa che la comunità di Massa saprà far sentire tutto il suo affetto e quel sentimento di cura reciproca che ci è necessario tanto più quando dobbiamo affrontare l’esperienza della malattia".

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