Coronavirus

La cinica lotteria sugli anziani da immunizzare

In Germania, a Francoforte, in una casa di riposo per anziani si è fatta una lotteria, una specie di tombola, per decidere chi doveva essere vaccinato e chi no.

La cinica lotteria sugli anziani da immunizzare

A Natale, come a fine anno, noi bambini ci sedevamo intorno al tavolo insieme ai genitori, ai nonni, agli zii per giocare alla tombola o al Mercante in fiera. Si vincevano dei cioccolatini, talvolta qualche liretta. In Germania, a Francoforte, in una casa di riposo per anziani si è fatta una lotteria, una specie di tombola, per decidere chi doveva essere vaccinato e chi no. L'ex segretario del ministero della sanità Lutz Stroppa, che ha sua Madre di 88 anni in quella casa di riposo, ha dichiarato: «Le vaccinazioni sono iniziate questa settimana, ma le dosi non bastano e ora si tira a sorte chi deve essere vaccinato prima. La buona educazione mi impedisce di illustrare i miei sentimenti». Insomma, in questi giorni di festa si gioca nelle case di cura tedesche: chi vince ha più possibilità di vivere di chi perde; un gioco di un cinismo atroce. Naturalmente, c'è subito da aggiungere che quella lotteria ha sollevato reazioni indignate da parte di esponenti politici e di intellettuali che, tuttavia, invece di circoscrivere la triste vicenda a un episodio isolato, ha fatto esplodere il caso. Come riferisce il giornale la Bild, che ha fatto emergere il caso, sono arrivate alla sua redazione numerose segnalazioni, in cui si denunciano episodi simili a quelli della tombola di Francoforte.

Ciò che sorprende è che quella cinica freddezza tedesca non sia accompagnata da una ferrea capacità organizzativa. Dunque, con un po' di buona volontà si sarebbe potuto, almeno per riguardo degli anziani, separare il cinismo dall'organizzazione. Cosa costava dire che si sarebbe incominciato a vaccinare chi aveva più anni e poi, a scalare, chi ne aveva di meno? Purtroppo sull'organizzazione ha prevalso il cinismo che ha messo in scena un gioco con in premio la vita.

Gli anziani neppure degni della proverbiale capacità organizzativa dei tedeschi, e questo ovviamente non perché nella casa di riposo di Francoforte (e in tutte le altre in cui sono state segnalate situazioni analoghe) non si sarebbe potuto procedere con le vaccinazioni in modo tanto elementare da stabilire la precedenza secondo l'anzianità, quanto perché l'anziano non conta più niente in una società competitiva come la nostra, ossessionata dall'agire e dal fare.

L'anziano non serve, si può anche giocare con lui, con la sua vita e la sua morte. Sono convinto che i dirigenti, gli infermieri che si sono inventati quella lotteria, quella tombola di Francoforte, l'hanno proposta ai loro assistiti come un gioco divertente, uno svago per trascorrere il Natale e il Capodanno, e gli anziani l'hanno accettata di buon grado, con bontà.

Oltre il fatto di cronaca che riguarda la Germania, oltre ogni reazione che può suscitare la vicenda, c'è da chiedersi se siamo davvero sicuri che anche da noi non si giocherà (o non si sta già giocando) alla tombola che mette in palio vita e morte degli anziani. Noi non siamo un popolo cinico, ma certamente male organizzato.

Auguriamoci che se questo malandato governo non sarà in grado di gestire con razionalità l'assegnazione dei vaccini, ci possa soccorrere un po' di italica inventiva, di fantasiosa giustizia distributiva, una tombola gioiosa, un allegro Mercante in fiera.

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