Como, parla la vittima del branco di stranieri: "Non riuscivo neppure a piangere"

Le dichiarazioni della 16enne abusata dal branco di giovani stranieri, che sequestrarono lei e le sue amiche per ben 3 ore. “Mi sentivo soffocare, braccata, e non riuscivo a urlare né a piangere. Cercavo di liberami. Nessuno mi dava aiuto”

Como, parla la vittima del branco di stranieri: "Non riuscivo neppure a piangere"

Sono trapelati altri terribili dettagli sull’incubo vissuto dalla 16enne che, sequestrata insieme ad altre tre sue amiche in un appartamento di Cantù (Como), fu abusata sessualmente dal branco composto da cinque ragazzi stranieri, ora in arresto.

L’orribile episodio, che ha scosso l’Italia, avvenne lo scorso 14 luglio, quando le minorenni finirono dritte nella trappola tesa dai loro aguzzini.

Ad organizzare tutto due cugini albanesi, entrambi 19enni, che invitarono al festino un loro connazionale 17enne, e due marocchini, di 18 e 17 anni. Questo è il gruppo che, dopo aver fatto uso di droghe ed alcolici, ha atteso le vittime, sequestrate e tenute sotto minaccia per oltre 3 ore.

Stando alle ultime dichiarazioni rilasciate dagli inquirenti, il branco è entrato in azione non appena le giovani hanno fatto il loro ingresso nell’abitazione. È stato uno dei cugini albanesi a chiudere immediatamente la porta di casa, facendo sparire la chiave ed intrappolando, di fatto, le quattro 16enni. Le giovani hanno subito compreso di trovarsi in una situazione di pericolo, ma come hanno provato ad andarsene, sono scattate le intimidazioni. Gli stranieri, infatti, hanno minacciato di gettarle dalla finestra, se solo avessero provato ad opporre resistenza.

Ed è così che ha avuto inzio il calvario di una delle ragazze, sulle quali si sono concetrate le attezioni del branco.

“Mi sentivo soffocare, braccata, e non riuscivo a urlare né a piangere. Cercavo di liberami. Nessuno mi dava aiuto, nemmeno le mie amiche che erano lì a guardare. Nessuno ha detto lasciatela stare, ero come persa e lasciata sola. I ragazzi nel frattempo ridevano tra di loro”. Questo il racconto della vittima, riportato da “Il Giorno”. Un trauma che difficilmente riuscirà a dimenticare.

La 16enne è stata presa di peso e gettata su un divano, dove si sono consumate le violenze di gruppo, mentre le amiche restavano in disparte, impietrite dalla paura. Ritrovatasi da sola nelle mani dei cinque ragazzi, la giovane è stata violentata e presa a morsi, prima di venire costretta nella doccia, dove gli abusi sono proseguiti.

Autentiche torture confermate anche delle sue amiche, quando sono state interrogate dai carabinieri del comando di Rebbio (Como). “L’hanno presa di mira fin da subito, forse perché considerata la più attaccabile. Erano sempre da lei, la toccavano di continuo, cercando di metterle le mani sotto la maglietta. C’è stato un momento in cui i ragazzi l’hanno presa con la forza, sollevata e buttata sul divano. Sono saliti sopra di lei sempre cercando di toccarla”.

Riferendosi alle azioni dei cinque aguzzini stranieri, gli inquirenti hanno parlato di una vera e propria modalità da branco messa in atto nei confronti di una preda.

Con grande fatica e dolore, la 16enne è riuscita

comunque a riferire lucidamente tutto ciò che le è accaduto in quelle tre interminabili ore, rendendo possibile l’arresto dei responsabili. Tre di questi, già maggiorenni, si trovano adesso dietro le sbarre.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica