Cronache

Compiti per le vacanze, Bussetti detta la linea: "Stop a carichi eccessivi"

Il ministro dell'Istruzione si rivolge agli insegnanti: "Dobbiamo assicurare ai nostri giovani la possibilità di svagarsi nei mesi estivi"

Compiti per le vacanze, Bussetti detta la linea: "Stop a carichi eccessivi"

Sì ai compiti per le vacanze, ma con moderazione: è questo il messaggio lanciato (e confermato) da Marco Bussetti ai docenti. Il ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca lo ha annunciato all'Adnkronos: "Vanno dati, anche per tenere la mente allenata, ma nella giusta misura, evitando carichi eccessivi. Ho pieno rispetto del ruolo degli insegnanti e della loro autonomia decisionale, sono sicuro che sceglieranno ciò che è meglio per i propri alunni".

Il leghista ha rimarcato la necessità di "assicurare ai nostri giovani la possibilità di svagarsi nei mesi estivi, di divertirsi, di praticare uno sport, di dedicarsi alla lettura, di andare in giro alla scoperta di luoghi nuovi. Anche tutte queste esperienze sono determinanti per una crescita sana". Le vacanze infatti sono "un momento di riposo dall'attività didattica importante per gli studenti: possono finalmente prendersi del tempo per sé e dedicarsi ai propri interessi, in compagnia della famiglia e dei propri amici. La pausa estiva è fondamentale per recuperare energie e ripartire, poi, con slancio all'inizio del nuovo anno scolastico".

I giovani del futuro

Bussetti è poi intervenuto sugli investimenti per il futuro programma Erasmus: "È fondamentale perché le potenziali ricadute in termini di studio, ricerca ed occupazione che possono derivare al sistema accademico europeo dalla Space economy sono enormi e non impattano solo sui settori tradizionali dello spazio: riguardano energia, sicurezza, ambiente, beni culturali, città, trasporti e cambiamenti climatici. Attraverso l'Erasmus i ragazzi hanno la possibilità di crescere sia umanamente che professionalmente e di mettersi in gioco, oltre che di divenire consapevoli della propria appartenenza europea, pur valorizzando l'identità nazionale in cui hanno vissuto e vivranno.

Ci si apre agli altri per comprendere meglio se stessi e poter contribuire alla crescita della propria società di appartenenza".

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