Cronache

Concorso di albanese alla Sapienza, ma la commissione non conosce la lingua

Selezione accusata di essere stata fatta ad hoc per una candidata interna. Ora intervengono gli albanologi che lavorano in altri atenei: "Imbarazzante"

Concorso di albanese alla Sapienza, ma la commissione non conosce la lingua

Si è chiusa da poco la selezione per diventare professore associato di lingua e letteratura albanese all'Università La Sapienza di Roma. E sul concorso si è già sollevato un polverone. Sì, perché nella commissione "non c'è un solo esperto di albanese". Un concorso truccato, hanno subito denunciato i docenti di molti atenei italiani, costruito ad hoc per far vincere una candidata interna. "E se nel mondo accademico purtroppo non è una novità, questa volta è stato fatto in maniera così sfacciata da non salvare nemmeno la forma", hanno dichiarato i docenti.

Come riporta Repubblica, lo scorso anno l'Università aveva pubblicato, annullato e poi ripubblicato un bando per assumere un nuovo professore per il dipartimento di Scienze documentarie linguistico filologiche. Ancora prima della prova orale erano stati inviati alcuni esposti ai piani altri chiedere che la commissione venisse annullata. E ora alle proteste dei candidati si uniscono ora anche gli albanologi.

La denuncia

Gli studiosi di lingua e letteratura albanese rappresentano una realtà molto piccola in Italia (in totale sono sette fra ordinari, associati e ricercatori). "Di solito, quando vengono fatte selezioni come questa, viene chiamato almeno un docente del settore a fare da commissario. Peccato che in questo caso nessuno di noi sia stato interpellato", hanno spiegato alcuni di loro. Al concorso indetto dalla Sapienza quindi non c'era neanche un esperto in lingua e letteratura albanese. Un vero e proprio scandalo.

Dopo i dubbi sollevati anche sulla prova orale ("Durata non più di cinque minuti, davanti a una commissione che non sarebbe stata in grado di tradurre"), la selezione si è conclusa. E naturalmente c'è stato un vincitore. Ad aggiudicarsi il posto tra i candidati arrivati dall'Italia e dall'estero è stata l'unica persona che già collaborava con La Sapienza. "Una messa in scena imbarazzante e senza precedenti", hanno tuonato gli albanologi.

Ma la risposta dell'ateneo non si è fatta attendere. "I docenti della commissione sono in possesso dei requisiti di qualificazione accademica richiesti dal regolamento e quindi sono pienamente legittimati a esercitare le funzioni di commissari di concorso". Nessuna anomalia quindi. Anzi, l'Università ha sottolineato anche che "uno dei commissari ha preseduto la commissione giudicatrice per l'abilitazione scientifica nazionale per il medesimo settore concorsuale". Gli albanologi però non ci stanno.

"Una vicenda triste per chi cerca di portare avanti dignitosamente il proprio lavoro di ricerca", hanno concluso indignati.

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