Coronavirus, bimba cinese in isolamento nel fermano: si teme contagio

La piccina, che ferquenta la terza elementare, era tornata in Italia il 21 gennaio scorso, dopo aver trascorso 4 mesi in una zona non lontana da Wuhan, città dov'è partito il focolaio infettivo. Dopo una settimana ha iniziato ad assentarsi da scuola e le maestre, insospettite, hanno scoperto che manifestava i sintomi da coronavirus. Attualmente è in isolamento, in attesa degli esiti degli esami

Coronavirus, bimba cinese in isolamento nel fermano: si teme contagio

Un nuovo caso sospetto di coronavirus viene segnalato nel nostro Paese, più precisamente in provincia di Fermo. Una bimba cinese di 8 anni infatti da ieri pomeriggio si trova in isolamento e ci resterà sino a quando non si avranno gli esiti degli esami medici a cui è stata sottoposta.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino la piccina era rientrata in Italia lo scorso 21 gennaio dopo aver trascorso ben quattro mesi in Cina, in una zona a Sud di Wuhan, città da cui come noto è partito il focolaio infettivo che sta terrorizzando il mondo intero. La bambina ha così frequentato regolarmente la prima settimana di lezioni, salvo poi assentarsi improvvisamente. Le maestre, insospettitosi di quest'assenza poichè ben consapevoli che la loro alunna aveva appena trascorso un lungo periodo di tempo nel suo Paese natale, hanno contattato immediatamente la famiglia, venendo a conoscenza del fatto che la bambina fosse a letto con febbre molto alta ed altri sintomi purtroppo fatalmente riconducibili al terribile coronavirus.

La scoperta è stata così trasmessa dalle mestre al dirigente scolastico, il quale ha avvisato il sindaco. Il primo cittadino infine si è rivolto al Dipartimento di prevenzione dell'ospedale Murri di Fermo, che si è attivato immediatamente facendo scattare la profilassi prevista dal sistema sanitario nazionale per casi come questo. Da ieri pomeriggio quindi la piccola si trova in isolamento, sotto la stretta osservazione dei medici che hanno anche contattato il pediatra della loro piccola paziente. Se, come naturalmente si augurano i medici, gli esiti degli esami saranno negativi, l'alunna potrà tranquillamente tornare ad occupare il suo banco presso la scuola elementare da lei frequentata. In caso contrario invece ci troveremmo di fronte ad un nuovo caso di infezione in Italia, dopo i due cittadini cinesi in visita nella nostra Capitale.

L'allerta nel nostro Paese così come in tutto il mondo resta naturalmente altissima: l'Organizzazione mondiale della Sanità appena pochi giorni fa ha amesso candidamente di aver sottostimato il livello di rischio derivante da questa che si sta rivelando come una vera e propria pandemia.

I suoi sintomi sono molto simili a quelli di una normale influenza, quindi c'è da tener presente che il rischio di isteria collettiva è notevole. Quel che è certo però è che i dati ufficiali fanno rabbrividire: a ieri, 30 gennaio, l'Oms ha annunciato 7.818 casi confermati (82 dei quali avvenuti fuori dai confini cinesi) e 170 morti.

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