Coronavirus

Coronavirus, l'Iss: "Il Covid-19 può ripartire in autunno"

Giovanni Rezza, capo delle malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità, avvisa: "Quando il Paese potrà riaprire, dovremo mantenere comunque il distanziamento sociale. Il rischio recidiva c'è"

Coronavirus, l'Iss: "Il Covid-19 può ripartire in autunno"

Esiste il rischio che il coronavirus possa tornare con una seconda ondata questo autunno. A lanciare l'allarme, invitando così tutti a mantenere alto il livello di guardia, è Giovanni Rezza, l'uomo a capo delle malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità.

Intervistato da La Repubblica, l'esperto ha spiegato che cosa accadrà una volta che la curva dei contagi e dei morti si sarà finalmente ammorbidita e appiattita sullo zero: "Quando l'Italia potrà riaprire bisognerà comunque mantenere il distanziamento sociale tra le persone. E andrà messo in piedi un programma di individuazione rapida di eventuali casi".

Questo perché il nemico coronavirus non cesserà di esistere del tutto. Rezza, infatti, sottolinea quello che è un aspetto importante, per non dire decisivo del Covid-19: "Circolerà tra la popolazione fino al momento in cui non si creerà un'immunità di gregge. Per questa ragione rischiamo continua reintroduzioni perché persisterà nella popolazione e dobbiamo essere attenti a intercettare eventuali focolai. Forse d'estate si trasmetterà di meno, ma in autunno ci sarà il rischio che riparta. Ci vuole una strategia".

E in cosa può consistere questa strategia coordinata per prevenire un ritorno, magari pure con rinnovata forza della pandemia di coronavirus? Il membro dell'Iss fa la sua proposta:"Se abbattiamo finalmente la trasmissione, poi dobbiamo evitare che tutto riparta. Dico che vanno intercettati i casi grazie ai medici di famiglia e ai dipartimenti di prevenzione delle Asl, e messi subito in quarantena".

Insomma, bisogna fare di tutto e di più onde evitare che il virus torni a diffondersi dopo l'autunno e soprattutto ora: è infatti prioritario scongiurare ricadute che rischierebbero di mandare definitivamente in tilt il Sistema sanitario nazionale, già allo stremo delle forze. Motivo per il quale, sotto questo versante, Rezza "benedice" la tecnologia e l'utilizzo di alcune app per il tracciamento delle persone: "Questo è uno strumento importante, perché aiuta a capire dove sono le persone, così da intercettare contatti a rischio. Si sta lavorando per individuare la soluzione migliore. E per evitare il rischio di doversi trovare costretti a chiudere tutto, di nuovo".

Ecco perché, nella conclusione della sua chiacchierata con Rep, il responsabile dell’Iss torna a evidenziare l'importanza e gli effetti positivi del distanziamento sociale: "La riapertura del Paese dovrà essere scaglionato.

Adesso abbiamo lo schermo protettivo del distanziamento sociale, ma se lo interrompiamo all'improvviso, e non gradualmente, aumenta la possibilità che il coronavirus ritorni…".

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