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Coronavirus, logorato dalla solitudine, anziano commette suicidio

Secondo le autorità di Savona, in questo ultimo periodo ci sarebbe stato un preoccupante incremento di suicidi, dovuti al lungo periodo di isolamento. Solo e disperato, l'anziano si è gettato dalla finestra, inutili i soccorsi

Coronavirus, logorato dalla solitudine, anziano commette suicidio

Ennesima tragedia causata dal Coronavirus. Stavolta il morbo ha colpito senza attaccare direttamente l'organismo umano, riuscendo invece a logorare l'animo di uomo fino a portarlo alla decisione estrema. La drammatica notizia arriva da Savona, dove un anziano si è gettato da una delle finestre del proprio appartamento, non riuscendo più a sopportare la solitudine e la separazione dalla propria famiglia.

L'episodio, secondo quanto riferito dal “Il Secolo XIX” che ha riportato l'intera vicenda, si è verificato alcuni giorni fa in un'abitazione della cittadina ligure. Costretto, come il resto degli italiani, a vivere isolato dagli altri per rispettare le norme anti Coronavirus, l'uomo aveva già alle spalle un mese di lontananza dai familiari e dall'adorato nipotino. Queste sarebbero state le ragioni che lo hanno spinto a togliersi la vita, come confermato anche dal breve messaggio lasciato prima di uccidersi. “Non riesco a vedere il mio nipotino. Non ha più senso vivere così”, si legge infatti nel bigliettino di addio scritto dall'anziano.

Spinto dalla disperazione, il savonese si è quindi gettato dalla finestra, precipitando al suolo. Inutili i soccorsi, intervenuti tempestivamente per salvargli la vita: per lui era ormai troppo tardi. Un dramma, quello della separazione, vissuto da molti in questo periodo di emergenza. Soltanto nella provincia di Savona, fanno sapere le autorità, si è registrato un preoccupante incremento di suicidi, probabilmente tutti riconducibili alla medesima motivazione.

I soggetti più vulnerabili, dichiarano i rappresentanti delle forze dell'ordine, che stanno monitorando il fenomeno, sarebbero gli uomini di età compresa fra i 75 e gli 80 anni. Persone che in passato non hanno mai mostrato problemi, ma che in questo momento di restrizioni anti Coronavirus vengono improvvisamente colpiti da una profonda depressione, provocata dalla forte mancanza degli affetti più cari, ossia figli e nipoti. Oltre all'impennata di suicidi (tre in tutto gli anziani savonesi che si sono tolti la vita in questi ultimi giorni), si sono inoltre registrati episodi di autolesionismo.

Intervenuto sull'argomento, il dottor Carlo Vittorio Valenti, direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze dell’Asl 2 di Savona, ha invitato i cittadini a chiedere aiuto, ed a non chiudersi nella solitudine.“Non bisogna sentirsi soli, è una fase passeggera, che verrà superata. È importante che le persone sappiano che può accadere di sentirsi demoralizzati in una situazione del genere, ma è altrettanto importante cercare un aiuto, perché è superabile. La depressione è caratterizzata proprio dal fatto che la persona vede il tempo che si ferma senza più riuscire a guardare avanti”, ha dichiarato Valenti. “L’aiuto in questo caso rimette in moto il tempo e ristabilisce il giusto ordine delle cose. Oggi gli anziani non possono vedere figli e nipoti, ma potranno tornare a farlo. I centri di salute mentale sono sempre aperti, per le urgenze, per gli appuntamenti programmati, ma, se la situazione è grave, gli operatori possono anche andare a casa.

La disperazione del momento può essere affrontata con un supporto telefonico e anche per un breve periodo, atto a spezzare la situazione depressiva”, ha concluso.

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