Coronavirus

Coronavirus, paziente zero qui da Shanghai: ​"Sveglia nel cuore della notte"

Il padre racconta la vicenda: "Ci hanno svegliati, è arrivata un'ambulanza, il dottore ci ha fatto i tamponi e poi hanno portato via mio figlio"

Coronavirus, paziente zero qui da Shanghai: ​"Sveglia nel cuore della notte"

Nella giornata di ieri è stato scoperto e confermato il primo caso di Coronavirus in Lombardia. Successivamente è stato rintracciato l'amico che potrebbe averlo contagiato - il cosiddetto "paziente zero" - che ora si trova in isolamento all’ospedale Sacco di Milano, dove è stato sottoposto agli esami del caso. Come riportato dal Corriere della Sera, il padre dell'uomo di 41 anni ha ricostruito l'intera vicenda: "Ci hanno svegliati nel cuore della notte. È arrivata un’ambulanza alle due e mezzo e il dottore ci ha fatto i tamponi, poi hanno dato a Donato (nome inventato per evitare azioni da caccia all’untore, ndr) una mascherina e se lo sono portato via". In seguito è stato sottoposto anche agli esami del sangue ed è risultato negativo, così come i genitori che ora si sentono più sollevati. "Ma ritrovarsi tutto a un tratto al centro di questa storia non è una bella esperienza", precisa il signore.

Il manager potrebbe essere stato il veicolo del virus, anche se va sottolineato che fino ad ora nessun test lo ha confermato. L'80enne intervistato ha altre due figlie e un nipote: il marito di una delle sue figlie è invece risultato positivo al test. Dunque potrebbe essere confermata la prima ipotesi medica: è stato infettato dal virus ma è anche guarito.

Le tappe

L'uomo lavora per l'azienda Mae di Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), che si occupa di materiale plastico e fibra di carbonio, dove "dirige due stabilimenti a Shanghai". Proprio a Shanghai vive stabilmente da ormai 7 anni: "Tre o quattro volte l’anno ci viene a trovare in Italia, in questa casa dove lui è nato e cresciuto, e rimane con noi una decina di giorni. Stavolta non ha potuto venire per le feste di Natale e allora ci ha raggiunto dopo". È tornato il 21 gennaio con un volo Air China: anche questa volta doveva rimane pochi giorni ma "non è più potuto ripartire, data la situazione che si è creata in Cina. In questo mese, da quando lui è arrivato in Italia, qualche volta abbiamo commentato le notizie sul virus, ma lui è sempre stato bene, non ci aspettavamo certo la scena dell’altra notte".

Il 41enne viene descritto dal padre come "uno che ha una dedizione assoluta per il lavoro e un grande senso di responsabilità". In questo mesetto vissuto in Italia "è stato sempre lì, al computer, a controllare come vanno le cose nei suoi stabilimenti". Tra le varie tappe vi sarebbe anche una cena organizzata a Milano: "Non so che dirle. Quando torna in Italia, come sempre, si muove. Non è che passa tutto il giorno a casa, ovvio. Vede i suoi amici, i suoi colleghi. Venendo lui dalla Cina è normale che sia stato indicato ai medici, ma poi vai a sapere com’è andata…".

La madre ha ammesso di essersi "presa un bello spavento, e anche mio figlio era agitato". Ora i genitori non possono far altro che pregare: "Noi siamo credenti. Io dico sempre che Dio è un appoggio e che quando c’è qualche problema bisogna guardare il cielo, che è un po’ come guardare verso di lui.

Finora anche il cielo ha guardato verso di noi".

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