Altro che discussioni sugli spostamenti tra comuni nel periodo delle feste. La strada che il governo deve seguire in vista del Natale e di Capodanno è quella del lockdown totale. È questo l’invito rivolto all’esecutivo da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che intervenuto ad Agorà su Rai 3 ha analizzato il quadro dell'emergenza coronavirus in Italia. "I casi notificati sono solo la punta dell'iceberg. Nella prima parte dell'epidemia, l'indagine siero-epidemiologica evidenziò 6 casi per ogni caso segnalato. Oggi credo siano il doppio o il triplo", ha spiegato Ricciardi che ha sottolineato come nella fase attuale i decessi "non diminuiscono ma crescono. Nessuno se lo può permettere".
Il consigliere del ministro della Salute, da sempre a favore dell’applicazione di misure ultra rigide per contenere l’epidemia di Covid-19, guarda già quella che si potrebbe definire la terza ondata di contagi che potrebbe abbattersi sul nostro Paese entro un paio di mesi. E lo fa annunciando numeri che non lasciano tranquilli: "Abbiamo avuto 36.000 morti nella prima fase, ne abbiamo avuto 25.000 in questa fase e se continua così ne avremo 40.000 a febbraio-marzo". Per questo Ricciardi sostiene che se la situazione non cambia il governo deve intervenire istituendo il lockdown totale. "Assolutamente si", è stata la sua categorica risposta alla domanda se sia necessario di nuovo un blocco generale, perché "quando si fanno solo le raccomandazioni le persone fanno tutto quello che è consentito, e questo riduce il contagio soltanto del 3%. Con questo tasso non riusciremo mai, non solo ad appiattire la curva epidemica, ma a diminuirla. Invece il lockdown riduce del 15%, e con altri interventi si arriva a dimezzare i contagi".
Addio alle feste in famiglia, quindi, anche se con poche persone sedute intorno alla tavola. Sarà un Natale insolito e triste quello ormai alle porte. Ma Ricciardi non si lascia commuovere. Il consigleire governativo appare irremovibile anche sulla discussione se alleggerire il divieto di spostamenti nei piccoli comuni. "Il problema- ha spiegato- non sono poche centinaia di abitanti in piccoli comuni limitrofi. Bisogna far capire che la circolazione del virus oggi è talmente intensa che ogni assembramento si traduce in infezione".
Tra circa due settimane, a meno di imprevisti, arriverà il via libera al vaccino Pfizer nell'ambito dell'Unione Europea. Secondo Ricciardi nel 2021 non ci sarà un problema legato alla quantità di farmaci a disposizione quanto gli ostacoli per combattere Covid-19 saranno di natura "organizzativo-logistico" e saranno legati "in particolare per i prodotti che richiedono una catena del freddo speciale e vanno conservati a -75 gradi".
Ad oggi il vaccino non è obbligatorio. Ma il consigliere non esclude che per alcune categorie tale obbligo possa, invece, essere imposto. "Se gli operatori sanitari non faranno il vaccino, io sono per una forma di obbligo", ha ammesso Ricciardi spiegando che questo rientrerebbe nell’ottica di "proteggere se stessi per proteggere gli altri". "Quest'anno- ha aggiunto- la campagna sulla vaccinazione antinfluenzale sta andando molto bene, l'abbiamo messa in certe regioni come obbligatoria e in alcune regioni abbiamo superato il 70%. Dunque si può, con un mix di promozione" e convincimento, incentivare alla vaccinazione. Per Ricciardi, però, se questa non ha effetto allora "si può inserire una clausola per gli operatori sanitari e per quelli a stretto contatto con il pubblico, e rendere obbligatorio il vaccino".
Lo stesso consulente del ministero della Salute ha, infine, voluto rispondere ai dubbi sollevati sulla sicurezza del farmaco spiegando che "i vaccini non sono equivalenti, hanno
delle tecnologie differenti. Però dal punto di vista della sicurezza, nel momento in cui sono stati approvati dalla Food and Drug Administration e verrano presumibilmente approvati dall'Ema sono sicuri".
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