Come è cambiato l’orizzonte negli ultimi cinquanta anni? Come sono cambiati i tempi, gli spazi, le rotte, le linee di confine e quante cose sono arrivate e quante se ne sono perse? Come, soprattutto, si percepisce l’umano rispetto a mezzo secolo fa. Fatichiamo a riconoscerci o in fondo ci sentiamo sempre gli stessi? Di certo sembra mutato il modo di raccontarci, sempre più distratti rispetto all’altro e perennemente indaffarati a vedere se stessi. Questa tematica verrà approfondita da Roberto Parodi nel corso dell'evento gratuito per i 50 anni del Giornale in programma a Milano venerdì 27 giugno a Palazzo Giureconsulti. Per iscriversi clicca qui
Roberto Parodi, classe 1963, è un giornalista e presentatore, che nella sua "vita precedente" lavorava in ambiente bancario. Laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino, riesce ad arrivare fino a un ruolo dirigenziale ma poi, all'inizio degli anni Duemila, decide di cambiare strada e inizia ad avvicinarsi al giornalismo. Attualmente è un volto di riferimento sui social, dove i suoi video sono particolarmente seguiti e apprezzati per l'eleganza e lo spessore dei contenuti e per il suo modo diretto di porsi contro l'eccesso di politicamente corretto, difendendo le libertà espressive e con un approccio talvolta controcorrente su temi sociali e culturali.
Tra le sue prime esperienze giornalistiche ci sono delle collaborazioni con Beppe Severgnini sul Corriere della sera, per il quale Parodi realizza dei contenuti sotto lo pseudonimo di "Cattivo Tobia". Erano dei ritratti ironici su personaggi milanesi noti, che riscossero un certo successo, ma non era quella la strada che voleva percorrere e così successivamente si specializza in racconti di viaggi. Parodi ha da sempre la passione per le moto, come si evince anche dai suoi canali social. È un motociclista di lunga esperienza, e riesce a trovare il modo di coniugare questa passione con il lavoro, lavorando al progetto televisivo "Born to Ride – E ti bastano 2 ruote", da lui ideato e condotto, e trasmesso dal 2012 e il 2017. Era una sorta di docu-fiction, in cui Parodi viaggiava a bordo della sua moto esplorando le peculiarità di ogni tappa.
In questo viaggio lo hanno accompagnato Andrea Maestri e Francesco Veneziani e sono loro tre a effettuare le riprese, dando al prodotto uno stile estremamente realistico e coinvolgente per il pubblico che, infatti, si è appassionato al prodotto. È stato un racconto in tre parti che si è svolgo in Africa, lungo la rotta Milano-Dakar e poi nella zona dell'Himalaya, tra India e Tibet. Ha poi condotto Diario della Motocicletta, andato in onda su Rai Due, con uno stile molto simile al precedente programma ma su percorsi diversi.
In passato è stato direttore responsabile della rivista "Riders" e attualmente collabora con riviste come "Quattroruote" e "Ruote Classiche". È autore di diversi libri, tra cui "Il cuore a due cilindri", "Scheggia", "Controsole", "Chiedi alla strada" e, più recentemente, "Facciamoci riconoscere".