Garlasco, analizzata l'immondizia: "L'Estathè bevuto da Stasi. Le tracce di Fruttolo sono di Chiara"

L'ultimo accertamento non produce risultati alternativi rispetto alle indagini precedenti e non offre agganci alla nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio: a mangiare la cena e la colazione sono stati solo Alberto Stasi e la vittima

Garlasco, analizzata l'immondizia: "L'Estathè bevuto da Stasi. Le tracce di Fruttolo sono di Chiara"
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Non ha prodotto risultati alternativi a quanto accertato nelle indagini precedenti sul delitto e che hanno portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, l'ultimo accertamento della nuova inchiesta della procura di Pavia sull'omicidio della 26enne Chiara Poggi. Ieri sono arrivati i primi risultati genetici dell'incidente probatorio sulla spazzatura mai repertata di casa Poggi. Secondo quanto riportato da Il Tempo e il Corriere della Sera, uno dei profili genetici trovati sul "Fruttolo" è completo e appartiene alla vittima, mentre altre tracce del suo dna sono state trovate anche sul piattino di plastica e anche sulla busta dell’immondizia. È stato anche accertato che a bere il tè freddo sia stato il fidanzato.

Gli inquirenti, che si avvalgono del lavoro dei periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli, che coordinano i consulenti nominati dalla difesa di Stasi, da quelli della famiglia Poggi, e dalla difesa di Sempio, non hanno trovato tracce di altri profili genetici, né tantomeno di Andrea Sempio, neo indagato per il delitto, tra gli avanzi consumati tra la sera prima del delitto e la colazione. Anche il capello con il bulbo, ritrovato nell'immondizia, risulta atrofizzato e inutilizzabile. Già la scorsa settimana era emerso che dal piattino di carta, due vasetti vuoti di yogurt e la plastica della confezione, un bicchiere di plastica di tè con cannuccia, una scatola di biscotti e il sacchetto dei cereali non sono state trovate impronte.

L'unico profilo maschile individuato apparterrebbe quindi a Stasi, il fidanzato della 26enne, condannato in via definitiva a 16 anni. Un dato che l'allora fidanzato di Chiara, che la sera prima aveva cenato con la giovane donna, non aveva mai escluso. Nell'ambito delle analisi scientifiche resta ancora da passare al microscopio il materiale genetico sui fogli di acetato che hanno conservato le impronte digitali rilevate nella villetta della famiglia Poggi. Tra i fogli risultati negativi al sangue, anche la "Traccia 10", definita "sporca" e lasciata sulla porta di ingresso della villetta, sulla quale verranno rifatti i test per il sangue. L'analisi dattiloscopica di questa impronta è già stata effettuata nella consulenza degli esperti Caprioli e Iuliano, nominati dalla Procura di Pavia che coordina le indagini condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Milano: è stata già confrontata con Sempio, Stasi e alcuni familiari e conoscenti della famiglia e non appartiene a nessuno di loro.

Intanto ieri i legali della famiglia di Chiara Poggi hanno bollato come "fantasia" e "volontà di vendere falsi scoop sulla pelle delle persone coinvolte" le notizie anticipate in queste ore da alcuni organi di stampa che sosterebbero, a 18 anni dal delitto di Garlasco, che il fratello della vittima Marco Poggi non si sarebbe trovato in Trentino nei giorni dell'omicidio.

"Dispiace che la Procura di Pavia non abbia sinora sentito il bisogno di intervenire nemmeno di fronte alle innumerevoli falsità che leggiamo ogni giorno, su iniziativa di soggetti privi di qualsiasi scrupolo", fanno sapere in una nota congiunta gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna che rappresentato il padre della 26enne, uccisa il 13 agosto 2007, Giuseppe Poggi, la madre Rita Preda e il fratello Marco.

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