
Lunedì 30 giugno si aprirà il processo a carico di Chiara Petrolini, la 22enne di Traversetolo (Parma) accusata di aver ucciso e occultato i corpicini dei due figli neonati. La macabra scoperta risale alla scorsa estate: il primogenito sarebbe nato il 12 maggio del 2023, l'altro il 7 agosto 2024. Secondo l'accusa, la giovane avrebbe gestito le gravidanze in totale segretezza e partorito senza alcun ausilio medico. Oltre all'omicidio e alla sopressione di cadavere, gli inquirenti contestano all'imputata, che al momento si trova ai domiciliari con il braccialetto elettronico, l'aggravante della premeditazione e il vincolo di parentela diretta. "Petrolini è stato in grado di costruire due vite parallele, mostrando una facciata di perfezione, di ragazza apparentemente irreprensibile da ogni punto di vista", spiega a Il Giornale la giornalista e criminologa Anna Vagli, esperta di psicologia del colore.
Dottoressa Vagli, lunedì 30 giugno ci sarà la prima udienza del processo a carico di Chiara Petrolini. Cosa si prospetta?
"Credo sarà un processo molto articolato e complesso, soprattutto perché stiamo parlando di una giovane ragazza imputata per un grave reato, quello di aver ucciso e occultato i corpi dei propri figli subito dopo averli dati alla luce. Inoltre Petrolini non ha manifestato alcun segno di ravvedimento, almeno finora, per ciò che ha commesso. Un dettaglio non trascurabile ai fini processuali e dell’eventuale pena".
Nel capo d’imputazione si parla di premeditazione.
"Le indagini hanno accertato che la giovane avesse fatto delle ricerche mirate sul web. Ad ogni modo, vedremo cosa accadrà e quale sarà la valutazione finale dei giudici".
Secondo le conclusioni della perizia psichiatrica di parte, firmata dagli specialisti Giuseppe Cupiello e Stefano Bramante, Petrolini avrebbe agito in stato di profonda alterazione psichica, tale da inficiare la capacità di intendere e volere al momento del fatto. Gli incaricati della procura ritengono, invece, che fosse "lucida, fredda e senza scrupoli". Qual è la sua opinione?
"Penso che Petrolini fosse perfettamente lucida al momento del fatto, come sostiene la procura. Ha scelto deliberatamente di non sottoporsi agli accertamenti medici durante le gravidanze, si è documentata sul web su come indurre il parto e sulla decomposizione del corpo umano. Oltretutto è riuscita a manipolare chi le stava attorno, senza mai manifestare alcun segno di cedimento nello svolgimento delle attività quotidiane sia prima che durante e dopo aver partorito i propri figli".
Come è riuscita a conciliare l’immagine di "studentessa modello" e babysitter affidabile con il profilo, almeno secondo l’accusa, di una madre infanticida?
"Questo è il tratto distintivo del suo profilo personologico. Petrolini è stata in grado di costruire due vite parallele, mostrando una facciata di perfezione, di ragazza apparentemente irreprensibile da ogni punto di vista. Nel mentre ha avuto due gravidanze a distanza di un anno l’una dall'altra. La sua forza è stata proprio la capacità di gestire con estremo autocontrollo la quotidianità. Basti pensare che, pochi giorni dopo il secondo parto, è partita per una vacanza assieme ai genitori. Come attesta una delle foto circolate sui giornali dopo il ritrovamento dei primi resti".
Si riferisce a quella davanti allo skyline di New York?
"Sì, esatto. In quella foto non mostra alcun segno di ansia o cedimento. Appare serena e perfettamente in controllo, quasi come se nulla fosse accaduto o non la riguardasse. Ed è questo che rende il suo profilo personologico particolarmente inquietante. C’è poi un altro dettaglio che ha suscitato la mia attenzione".
Cioè?
"Quando nel corso del primo interrogatorio, durante il quale si è avvalsa della facoltà di non rispondere, si è presentata in Procura con le unghie smaltate di rosso".
Cosa rappresenta il rosso dal punto di vista della psicologia del colore?
"Rappresenta emozioni intense, come passione e amore, ma anche rabbia e aggressività. In questo caso, il dettaglio del semipermanente di colore rosso denota la mancata presa di coscienza da parte dell'imputata rispetto a quanto commesso. Di certo contrasta con le condotte criminose messe in atto".
Ritornando ai fatti. Perché Petrolini ha seppellito i neonati in giardino?
"Escludo che volesse tenerli accanto a sé, vista la totale assenza di cure prenatali e la scelta di sopprimere i due neonati subito dopo il parto. Credo che, in assenza di risorse, abbia optato per una soluzione di prossimità. Probabilmente contava sul fatto che i corpicini si sarebbero decomposti e nessuno avrebbe scoperto il macabro segreto. Tant’è che, dopo il ritrovamento dei primi resti, non ha fatto alcun riferimento all'altro bambino".
Come si conciliano le condotte dell'imputata con il cosiddetto "istinto materno" che, secondo alcuni studi, si svilupperebbe già durante le prime settimane di gestazione?
"Semplicemente non si conciliano. Secondo una recente letteratura scientifica americana l’istinto materno biologico non esiste. Gli esperti ritengono che, al massimo, si possa parlare di sentimento materno. E dunque, come tutti i sentimenti, può non svilupparsi. Questo sposterebbe l’asse nell'interpretazione delle motivazioni che, su larga scala, inducono una madre a uccidere i propri figli".
Secondo lei, ci sono stati segnali o campanelli d’allarme sottovalutati?
"Difficile a dirsi. Petrolini è stata in grado di camuffare la gravidanza, di partorire da sola e occultare i due neonati per ben due volte di seguito. Evidentemente ha posto in essere condotte tali da non tradire alcuna emozione o destare sospetti".
Crede che ci sarà un
ravvedimento?"La funzione della pena è sempre rieducativa. Probabilmente nello sviluppo della sua personalità, visto che è ancora giovane, l’imputata avrà modo di riflettere e comprendere la gravità delle proprie azioni".