Il concetto che la prevenzione sia meglio della cura vale anche per la medicina estetica. Con un occhio sempre rivolto verso l'innovazione tecnologica e scientifica, i medici specialisti della bellezza hanno adottato tecniche meno invasive e traumatiche, capaci di risolvere i problemi al loro esordio, facendone trarre vantaggi sia dal punto di vista fisico e, non meno importante, sia da quello economico. Il dottor Luca Fioravanti, medico chirurgo con master in medicina estetica che opera a Hospitadella, propone, come soluzione alle lassità non gravi, sia del viso sia del corpo, i fili in acido polilattico, un polimero di acido lattico completamente riassorbibile. «I fili che utilizziamo - spiega Fioravanti - dotati di piccoli coni disposti lungo la loro lunghezza in modo bidirezionale, stimolano la produzione di collagene; quindi, l'azione di sospensione del filo e la tensione creata dal nuovo collagene, offrono un effetto di sostegno».
Inseriti in anestesia locale nel piano sottocutaneo, i fili, grazie ai coni, si aggrappano alle strutture al di sotto del derma. «In genere, si utilizzano i fili per sollevare il sopracciglio, per intervenire sul bordo della mandibola e per correggere altri difetti del viso, come la lassità del sottomento. A seconda del problema estetico e della zona del corpo interessata, si utilizzano dei fili con più o meno coni: per i glutei, a esempio, o per l'addome, occorrono più coni lungo il decorso rispetto a quelli utilizzati per le correzioni del viso». Per effetto di idrolisi, i fili si degradano e dopo 18 mesi circa è possibile reintervenire con un nuovo reinserimento. Fino a poco tempo fa, i medici estetici sfruttavano solo il calore veicolato dalle radiofrequenze e dagli ultrasuoni (spesso utilizzando le due tecniche in sinergia) e anche del laser. «Sono tecniche alternative che, appunto, veicolando calore nel derma e nel tessuto sottocutaneo stimolano la produzione di nuove collagene determinando un effetto di sostegno».
Sono numerosi anche i centri estetici che offrono pacchetti di sedute di radiofrequenze o di ultrasuoni. «Ci sono dispositivi medici e apparecchiature estetiche: tra le due, esiste una differenza sostanziale di potenza, di temperatura raggiunta nei tessuti e quindi anche di risultati e della loro durata». Gli ultrasuoni (onde acustiche con frequenza acuta) e le radiofrequenze (onde elettromagnetiche non ionizzanti), agiscono facendo innalzare la temperatura interna della pelle. «Non si scalda la superficie, bensì i tessuti più profondi, in genere derma e tessuto adiposo, dove non viene percepito l'aumento di temperatura se è inferiore ai 43°C.
Proprio per questo, si sconsigliano questi trattamenti per le zone delicate come, a esempio, il contorno occhi dove sia la pelle molto sottile, sia la vicinanza di una struttura delicata come l'occhio, potrebbe determinare effetti indesiderati. Qui il laser rappresenta la soluzione ottimale e meno rischiosa.Per info: w ww.hospitadella.it
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