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La Corte d'appello conferma l'ergastolo a Igor il russo

È bastata poco più di un'ora alla Corte di Assise per decidere di confermare la condanna emessa in primo grado. Dure le parole del pg Valter Giovannini durante la requisitoria: "I riflettori, già più flebili oggi, si spegneranno definitivamente. E rimarranno solo i decenni e decenni di pena da espiare"

La Corte d'appello conferma l'ergastolo a Igor il russo

Ergastolo confermato per il killer serbo Norbert Feher, maggiormente conosciuto con lo pseudonimo di "Igor il Russo". Questa mattina presso un'aula del tribunale di Bologna ha avuto luogo il processo in appello, conclusosi poi con la decisione della Corte di Assise che ha ribadito la condanna già emessa in primo grado.

Con alle spalle diversi reati commessi in Serbia, nel 2006 Feher raggiunse l'Italia e nell'aprile del 2017, in seguito ad una rapina, si macchiò dell'omicidio del barista Davide Fabbri e della guardia volontaria Valerio Verri. Non solo. Nel tentativo di farla franca, il criminale tentò di uccidere anche l'agente provinciale Marco Ravaglia. Riuscito a scappare ed a nascondersi anche grazie all'utilizzo di numerosi alias, "il russo" raggiunse così la Spagna, dove si trova attualmente detenuto per l'omicidio di due agenti della Guardia Civil e di un allevatore.

Rinchiuso dietro le sbarre del carcere di La Coruna, lo scorso25 marzo 2019 Norbert Feher aveva già ricevuto il massimo della pena al termine del processo in primo grado.

Quest'oggi, la Corte di appello riunita nell'aula Bachelet del palazzo della Corte di Bologna ha confermato l'ergastolo dopo solo un'ora e mezza di dibattimento. L'imputato, invitato a prendere parte all'udienza tramite videoconferenza, si è rifiutato di assistere.

Raccolta, dunque, la richiesta avanzata dal procuratore generale Valter Giovannini, presente in aula. "Abbiamo visto ghignanti sorrisi sparire al cospetto del tunnel carcerario dal volto di tanti analoghi e feroci assassini. Fatalmente accadrà anche per costui che mai, dico mai, ha speso mezza parola di rimorso per quanto fatto e di rispetto per le persone del tutto incolpevoli verso le quali si è autopromosso feroce carnefice", ha dichiarato il pg, come riportato da "Il Resto del Carlino".

"Tra i criteri di valutazione della personalità e quindi per adeguare la pena rientra obbligatoriamente il comportamento 'post delictum'. Ebbene, fuggito dalla Spagna costui cosa fa? Rapina e poi ammazza a sangue freddo altre tre persone", ha poi proseguito Giovannini nella propria requisitoria. "Dalle aule di giustizia spagnole, ci sono giunte immagini che lo vedono con una mimica facciale tra il sorriso e il ghigno, complessivamente compiaciuto di essere al centro di tanto interesse mediatico. Ma poi, i riflettori, già più flebili oggi, si spegneranno definitivamente. E rimarranno solo i decenni e decenni di pena da espiare", ha aggiunto, mostrando in aula le foto che ritraggono "Il Russo" intento a fare il segno della vittoria con aria sprezzante.

In serata la stampa è

stata poi informata della decisione della Corte: Norbert Feher è stato condannato all'ergastolo anche in secondo grado. A prendere parte all'udienza anche l'agente ferito l'8 aprile del 2017 Marco Ravaglia.

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