"Venditi e comprami le borsette". Era questo l'ordine impartito da una ragazza di Rimini, ma nata a Bologna, al fidanzato . La 22enne riminese ora risulta indagata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Secondo quanto ricostruito dalla Questura: il 19enne era costretto a vendere il proprio corpo ad altri uomini, talvolta anche minorenni, spesso dietro minacce. L'obiettivo della fidanzata era quello di incassare soldi dallo sfruttamento del ragazzo per potersi comprare borse e vestiti firmati. Come riporta Il Resto del Carlino, la 22enne aguzzina è finita al centro di un'inchiesta su un giro di prostituzione maschila tra Rimini e le Marche.
La riminese concordava gli appuntamenti del suo ragazzo e pretendeva poi un resoconto delle performance, ma soprattutto il denaro guadagnato dal giovane. Inoltre, capitava spesso, che la ragazza fingesse di essere il fidanzato per inviare messaggi dal forte conteuto erotico e con richieste di prostituzione ai clienti. Manovre che le servivano per guadagnare più soldi e potersi comprare borse e vestiti migliori. Come riportato dal Resto del Carlino, la ragazza minacciava spesso il giovane con frasi come "Non dire niente, voglio più soldi, ti rovino".
L'operazione, coordinata dalla Dda di Ancona, ha scoperto, in
particolare nelle zone di Fano e Urbino, questo giro di prostituzione che coivolgeva minorenni, spesso minorenni. I ragazzi venivano prima adescati e poi spinti ad avere rapporti sessuali in cambio di droga o smartphone.
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