Coronavirus

Covid-19, spoon river dei preti: sono 100 i morti nell'esercito di Dio

Cento preti italiani sono morti per via del Covid-19. Dal sacerdote che è morto esultando a quello che ha donato il suo respiratore ad un giovane. Il virus non può nulla contro la fede nel Paradiso

Covid-19, spoon river dei preti: sono 100 i morti nell'esercito di Dio

Cento preti italiani sono deceduti dopo aver contratto il nuovo coronavirus. Esistenze che il Covid-19 ha colpito senza lasciare scampo. Nell'elenco figura pure Don Cirillo Longo, che è morto esultando. Il parroco alla fine degli anni 80' aveva fondato Il centro don Orione a Bergamo, la città simbolo della "guerra" italiana contro il "nemico invisibile".

Prima di esalare il suo ultimo respiro, il prete ha alzato le braccia in cielo, in direzione del Paradiso. Don Cirillo aveva 95 anni. Le cronache raccontano di come le sue ultime parole siano state: "Non abbiate paura, perché tutti siamo nelle mani di Dio. Ci vediamo di là”. Su quel "non abbiate paura" è inciso il copyright di San Giovanni Paolo II. Quella espressione è stata richiamato alla mente pure da Papa Francesco nel corso della celebrazione per la Domenica delle Palme.

Il 22 marzo scorso il conteggio era fermo a 50 consacrati deceduti. Ora è raddoppiato. C'è anche chi aveva appena 45 anni. C'è chi ne aveva più di 100. Ma il fattore anagrafico, in questa storia, può essere lasciato in secondo piano. Tra chi crede, c'è chi usa sottolineare come non sia affatto detto che tutto debba andare bene. Di sicuro chi crede in Dio pensa che tutto tenda al Bene. Quello con la lettera maiuscola. Don Giuseppe Berardelli è morto a Bergamo, dopo aver dato prova di eroismo.

Jorge Mario Bergoglio ha consigliato ai giovani del mondo di guardare ai gesti semplici, che sono propri di coloro che stanno combattendo in prima linea questa battaglia. Gli eroi quotidiani, appunto. Come Don Giuseppe, che ha optato per rinunciare al suo ventilatore, dirottando quel diritto alla respirazione verso un giovane, che a detta del prete ne aveva più bisogno.

Il contagio non prevede limiti geografici precisi: i preti italiani sono stati bersagliati dal Covid-19 prescindendo dai luoghi, così come ripercorso dall'Adnkronos. Don Sergio Buttitta è morto a Palermo, mentre ricorreva l'anniversario della scomparsa del Papa polacco. Nella parrocchia in cui il prete era incaricato è presente una reliquia di Karol Wojtyla. Don Corrado Forest da Vittorio Veneto verrà ricordato pure perché ad ordinarlo era stato Papa Luciani, che sul tema della solidarietà, ha pronunciato parole che suonano attualissime:"...siamo un'unica barca piena di popoli ormai ravvicinati nello spazio e nel costume, ma in un mare molto mosso". Quello in cui se non vogliamo "andare incontro a gravi dissesti", conviene tenere a mente il "tutti per uno uno per tuttii". Un atteggiamento che prevede di "insistere su quello che unisce" e di "lasciar perdere quello che divide" .

La Lombardia soffre più di altre Regioni. Questa sembra essere una costante di questa storia. E vale anche per i preti: 25 sacerdoti deceduti a Bergamo, 12 a Milano, 9 a Cremona, 5 a Lodi, 3 a Brescia. Missionari, parroci, segretari di qualche monsignore, consacrati che insegnavano presso scuole cattoliche: il Covid-19 non fa differenza.

Gandalf, il più spirituale dei personaggi creati dal cattolicissimo Tolkien, nel Signore degli Anelli afferma che "la morte è solo un'altra via". Quella che prima o poi saremo costretti tutti ad imboccare. I preti credono davvero che ci si possa vedere tutti "di là".

E il Covid-19, contro la fede, nulla può.

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