"Colpo di coda del Covid. Possibili micro zone rosse chirurgiche"

Secondo il professor Pregliasco i contagi saliranno fino a Natale. Ma l'ipotesi lockdown è del tutto remota: "Scenari passato non riproponibili". I meriti della campagna vaccinale

"Colpo di coda del Covid. Possibili micro zone rosse chirurgiche"

In Italia stoamo assistendo a un colpo di coda del Covid-19. Questo quanto asserito da Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Saranno possibili micro-zone rosse, ma l’ipotesi di un nuovo lockdown sarebbe molto remota. "Stiamo assistendo a un colpo di coda del virus, con piccoli incrementi, non pesantissimi, dei casi, ma credo che l'approccio italiano prudente, fatto di misure di precauzione e vaccinazioni, sembra stia pagando", ha spiegato Pregliasco.

Remota l'ipotesi lockdown

E per il futuro cosa dobbiamo aspettarci? Il virologo ha commentato all’AdnKronos Salute la situazione e gli ultimi dati epidemiologici che vedono alcuni parametri in aumento: "Potrebbero esserci delle micro-zone rosse chirurgiche a seguito dell'aumento dei contagi di Covid-19, ma ipotesi di lockdown credo siano una extrema ratio remota". Il professore si è però detto "confidente che se non emergeranno nuove pericolose varianti e rimaniamo prudenti, con la responsabilità di tutti, si possa 'scavallare' il prossimo inverno che spero sia l'ultima battaglia. Poi ci sarà una convivenza col virus”. In ogni caso “gli scenari passati non sono sicuramente riproponibili, grazie a una serie di fattori, primi fra tutti la campagna di vaccinazione e l'atteggiamento di prudenza fin qui adottato” ha quindi osservato il virologo che ha portato l’esempio dell’Inghilterra, Paese dove i dati sono altissimi ma dove la proporzione dei decessi è estremamente più bassa se confrontata con quella passata.

I casi sono in aumento

“Questo ci fa ben sperare che si riesca ad assistere le persone che si ammalano senza stressare il servizio sanitario nazionale" ha confidato anche se, per evitare la situazione che stanno vivendo adesso gli inglesi, l’esperto punterebbe sulla terza dose di vaccino anche per i soggetti under 60, a sei mesi dall’inoculazione della seconda dose. Pregliasco ha infine ricordato:"Come dico sempre la pandemia viaggia con onde come quelle del sasso di uno stagno: le prime sono state le peggiori, ora con il clima freddo e il fatto che staremo molto più al chiuso, che le scuole sono riaperte e si è tornati al lavoro in presenza, ci sia un'onda di risalita ma queste ondulazioni sono gestibili, finora ce l'abbiamo fatta, continuiamo a mantenere alta l'attenzione".

La causa maggiore di questo rialzo sarebbe da addebitare all’unione di diversi elementi.

Quali le aperture, le vaccinazioni che sono andate molto bene ma che poi hanno iniziato a rallentare, e soprattutto"questa grande libertà che è quella che incide maggiormente, perché accumula una grossa quantità di contatti". Il segnale di allarme si avrà solo quando, e se, l'incidenza oltrepasserà la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti.

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