Coronavirus

Covid, quest'anno niente mare per i bambini di Chernobyl

I bambini dell'Ucraina e della Bielorussia che ogni estate vengono in Italia per disintossicarsi dalle scorie radioattive di Chernobyl quest'anno non arriveranno perché i programmi di accoglienza sono sospesi causa Covid

Covid, quest'anno niente mare per i bambini di Chernobyl

Quest'anno niente Italia per i bambini dell'Ucraina e della Bielorussia che ogni estate vengono nel nostro Paese per disintossicarsi dalle scorie radioattive dovute al disastro nucleare del 1986 di Chernobyl. I programmi di accoglienza sono sospesi a causa delle misure anti-Covid adottate dall'Italia.

A lanciare l'allarme è un gruppo di “famiglie accoglienti” che ha pubblicato un appello sui social per sensibilizzare le istituzioni visto e considerato che lo scorso aprile si è sviluppato un importante incendio proprio nell'area coinvolta dall'esplosione della centrale nucleare. Incendio che, come ricorda il Corriere della Sera, ha liberato nell’aria ulteriori quantità di particelle radioattive. Nonostante l'evidente stato di necessità, i viaggi per i bambini bielorussi non rientrano tra le attività che possono godere di una deroga. Eppure, almeno fino a oggi, ai cittadini del Bangladesh è stato consentito di arrivare nel nostro Paese senza i dovuti controlli, provocando così la nascita di focolai importanti nella Capitale. Nessuna prescrizione neppure verso chi arriva dalla Cina, nonostante si tratti dell'epicentro della pandemia.

Queste disparità di trattamento non alleviano certamente il dolore delle “famiglie accoglienti” che d'estate e sotto Natale aspettano con impazienza l'arrivo dei bambini orfani della Bielorussia "che nel nostro Paese intraprendono un percorso di risanamento fisico e psicologico", si legge nel post. "A causa della diffusione del Covid – 19 nel territorio italiano, lo scorso 26 febbraio le autorità della Repubblica di Belarus hanno sospeso momentaneamente i progetti di accoglienza", si spiega nell'appello in cui si precisa che, a seguito del miglioramento dei dati del contagio in Italia "una parte delle Associazioni organizzatrici hanno lavorato incessantemente insieme alle principali autorità italiane proponendo anche dei protocolli di sicurezza".

Il 25 giugno scorso i tecnici dei dicasteri della Salute, del Lavoro e degli Affari Esteri, hanno dato parere favorevole alla ripresa dei progetti di accoglienza, ma dato che la Bielorussia non è rientrata nella lista dei Paesi extra Schengen che possono far circolare i propri cittadini nell'Ue, tutto si è fermato. Una decisione che lascia perplesse le "famiglie accoglienti" dato che "il Consiglio Europeo ha previsto che, in situazioni di particolare importanza e valore sociale, si possa fare comunque ingresso in un Paese dell’Unione Europea". Il Comitato dei Minori, infatti, si è opposto all'arrivo dei bambini nel mese di agosto. "Questa decisione, inoltre, non è coerente con l’ingresso in Italia, senza controlli e senza tutele, di persone provenienti da altri Paesi che sono poi risultate positive al coronavirus", fanno notare le famiglie accoglienti dei bambini bielorussi che chiedono l'apertura di un tavolo tecnico affinché tale decisione venga rivista. “È un grande dispiacere che i bambini, al momento, non riescano a venire in Italia come tutti gli anni. Ogni giorno chiedono quando potranno tornare e quando potremo riabbracciarci. Noi non sappiamo cosa rispondere e ci troviamo in difficoltà davanti a queste loro richieste. Vorrebbero andare al mare, rivedere al più presto i loro amici e tutti gli affetti che hanno qui. Per loro siamo dei punti di riferimento molto importanti", ha detto a ilGiornale.

it Michela, una delle 'mamme' legata al gruppo delle 'famiglie accoglienti'.

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