Coronavirus

Boom di positivi alle terme e a scuola: "Contagio partito da papà non vaccinato"

36 sono le persone positive che alloggiano in 7 hotel, di cui 30 sono turisti e 6 sono dipendenti delle strutture. Le classi in quarantena sono 34

Boom di positivi alle terme e a scuola: "Contagio partito da papà non vaccinato"

In Veneto nelle ultime due settimane è stato registrato un aumento di casi per un focolaio verificatosi nella zona termale di Padova. Si è passati così da una media a metà settembre di 80 casi ai 110 degli ultimi giorni, in continuo aumento. A dare la notizia è stata l’azienda Usl 6 Euganea che si occupa della zona interessata.

Il Veneto sotto controllo

Sarebbero soprattutto sette gli hotel interessati dal contagio, per il 90% frequentati da turisti, in particolare tedeschi, che nella festività del primo novembre hanno frequentato gli alberghi di Abano e Montegrotto. Nel bacino delle Terme euganee ci sono 36 persone positive che alloggiano in 7 hotel, di cui 30 sono turisti e 6 sono dipendenti delle strutture.

In una scuola elementare di Teolo (Padova) sono stati individuati 18 casi di positività tra i bambini. A livello di Padova e provincia ci sono 51 classi, soprattutto elementari e medie, in monitoraggio: tra gli allievi ci sono dei positivi, ma i compagni si recano comunque a scuola. Altre 34 classi sono invece in isolamento. Altri 8 ragazzini iscritti in una scuola elementare che fa parte dei 12 istituti sentinella sono risultati positivi. A questi nuovi casi si aggiunge un cluster in una Rsa di Conselve, con 60 ospiti positivi anziani, di cui 17 sintomatici e un solo ricoverato e 8 operatori positivi e altri 10 in corso di valutazione.

A Padova e provincia, infine, sono state somministrate finora oltre 22.224 terze dosi di vaccino. Cluster quindi anche tra i più piccoli. Come detto in precedenza sono infatti 34 le classi al momento in quarantena. Secondo quanto reso noto dall’Usl e dalla Regione il focolaio maggiore avrebbe avuto origine da un genitore no-vax che è rimasto in casa con la febbre prima di accertare, sottoponendosi a un tampone, di essere positivo al Covid. Il figlio sarebbe andato sia a scuola che agli allenamenti di calcio, scoprendosi solo in seguito positivo. Una delle classi poste in quarantena è proprio quella frequentata dal figlio e sono state trovati soggetti positivi anche all’interno della squadra di calcio. L’assessore regionale alla Salute Manuela Lanzarin ha precisato: “Stiamo monitorando la situazione”.

La profezia

Circa due settimane fa Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia, vice nazionale e chirurgo al Santi Giovanni e Paolo di Venezia, aveva dichiarato: “Non voglio fare Cassandra, ma lo vedremo tra qualche settimana l’effetto delle piazze invase da migliaia di no green pass senza mascherina. Purtroppo gli ospedali saranno i primi a subirne le conseguenze”. E nelle ultime 24 ore in Veneto è stato registrato un boom di contagi, passando dai 336 nuovi casi del 2 novembre ai 781 di oggi, mercoledì 3 novembre. La Regione ha però precisato che “rispetto al totale, 443 casi risalgono al 3 novembre, gli altri invece sono riferiti ai giorni precedenti ma sono stati caricati tutti martedì”.

Due le vittime

Oggi ci sono stati due decessi che portano così il numero dei morti, dall’inizio pandemia, a 11.835, con aumento dei pazienti ricoverati. Nei reparti di Malattie infettive e Pneumologia i letti occupati sono sette in più, ovvero 225, mentre in quelli di Terapia intensiva ce ne sono 2 in più che portano il totale a 41. Lo scorso 4 agosto la regione aveva superato quota 700 nuovi casi con 779. Manuela Lanzarin, assessore regionale a Sanità e Sociale, a margine del congresso Legacoop sociali del Veneto, tenutosi a Padova, ha ammesso che “sono numeri che iniziano a preoccuparci. In parte potrebbero dipendere da un maggior numero di tamponi eseguiti, ma va monitorato l’aumento dei ricoveri. Purtroppo l’emergenza non è finita, siamo ancora nel mezzo della pandemia, quindi dobbiamo essere molto cauti e continuare a rispettare le misure di contenimento, cioè la mascherina al chiuso e in caso di assembramenti anche all’aperto, l’igiene delle mani e il distanziamento sociale. E poi bisogna insistere sulle vaccinazioni”. Lanzarin ha sottolineato che, almeno per il momento, non è in programma la riattivazione dei Covid hospital, né l'introduzione di nuove restrizioni. Nella giornata di ieri, martedì 2 novembre sono state 13.668 le inoculazioni effettuate, di cui 5.151 terze dosi, che salgono così a quota 115.490. Il 73,6% della popolazione totale ha completato l’intero iter vaccinale, mentre la prima dose è stata somministrata al 76,1%.

64 casi nella Rsa di Conserve

La Lanzarin ha affrontato anche il tema riguardante la casa di riposo di Conselve, in provincia di Padova, dove sono stati individuati 64 casi di Coronavirus, sia tra gli ospiti che tra il personale. Il decorso della malattia sarebbe, in questo caso, rapido. L'assessore ha precisato: "Sono tutti asintomatici o paucisintomatici e solo due ricoverati, ma non mi risulta in terapia intensiva".

Inoltre, i positivi "si negativizzano in maniera molto veloce, e questo è risultato della copertura vaccinale, che se anche si stava esaurendo perché sono soggetti vaccinati all'inizio, rende meno intensa la malattia con un decorso più veloce e gestibile all'interno delle Rsa".

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