"Inserire i 10 comandamenti nel regolamento dei vigili"

La proposta a Cremona: "Sono semplici e chiari, mentre in Italia ci sono troppe leggi, sempre farraginose". Insorge la sinistra anticlericale: "Assurdo parlare di queste cose"

"Inserire i 10 comandamenti nel regolamento dei vigili"

Inserire i Dieci Comandamenti nel regolamento dei vigili urbani. Questa l'originale proposta avanzata da Orlando Ferroni, consigliere di maggioranza a Casalmaggiore, nel Cremonese: la mozione verrà discussa oggi stesso in Consiglio comunale.

Sono semplici, chiari e sintetizzano le radici della nostra cultura – dichiara serafico il consigliere – In Italia ci sono troppe leggi, farraginose, che spesso hanno bisogno di linee guida per essere interpretate. Bene, se venissero rispettate le tavole della legge che Dio consegnò a Mosè non ci sarebbe bisogno di altro”. Ma, azzarda tra gli altri anche il Fatto Quotidiano, un simile provvedimento violerebbe il principio della laicità dello Stato e dei suoi organi. Ferroni però non ci sta: “Oggi quali politici dovrei prendere da esempio? Ho fatto un sondaggio tra la gente, chi ha dai 50 anni in su conosce i dieci comandamenti a memoria, i più giovani al massimo ne sanno uno, ‘non commettere atti impuri’. Dobbiamo recuperare le nostre origini. Il patrimonio artistico italiano è pieno di opere cristiane. Quando uno esce di casa vede subito una chiesa, come si fa a fare finta di niente?”.

La sinistra, naturalmente, ha avuto da ridire: "Assurdo che si perda del tempo a discutere di cose del genere – protesta il consigliere Pierluigi Pasotto – ci sono temi più urgenti, come l’asilo nido, la mensa scolastica, l’assistenza a domicilio per anziani e disabili, tutti servizi che il comune fa fatica a mantenere”.

Ma lo spirito anticlericale dell'opposizione non si ferma qui: le polemiche hanno coinvolto anche l'installazione, in una sala del municipio, di un Crocifisso ligneo del Settecento donato gratuitamente al Comune da parte di un benefattore privato.

Nemmeno un'opera d'arte, secondo la sinistra, ha diritto di cittadinanza in Comune: "Ci hanno imposto la decisione senza aver prima convocato il consiglio – sottolinea Pasotto – è una provocazione, non possono trasformare una sala civica in una parrocchia, questa deve essere la casa di tutti, qui dentro si sposano decine di coppie all’anno che non vogliono andare in Chiesa. Stanno violando la Costituzione e la neutralità dello Stato. E poi c’era già un piccolo crocifisso, come quelli appesi nelle aule delle scuole."

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