Coronavirus

"Niente vaccino dai 15 anni in giù". Cosa c'è dietro la scelta inglese

I benefici del vaccino su quella categoria di minorenni sarebbero limitati, visto che il Covid ha normalmente un impatto contenuto sui giovanissimi

"Niente vaccino dai 15 anni in giù". Cosa c'è dietro la scelta inglese

Il Comitato indipendente medico-scientifico britannico, di fatto l'equivalente del Cts italiano, ha espresso parere negativo riguardo alla proposta di vaccinare contro il Covid i minorenni dai 12 ai 15 anni di età. L'immunizzazione di questi adolescenti era stata in precedenza autorizzata dalle agenzie del farmaco di Londra e dagli esecutivi di altre nazioni, ma il Joint Committee on Vaccination and Immunization (Jcvi) ha invece ultimamente negato il via libera a tale ipotesi. Il "no" del Jcvi al vaccino per i soggetti rientranti in quella fascia d'età giunge dopo che numerosi accademici britannici e consulenti scientifici del governo Johnson avevano espresso analoga contrarietà all'immunizzazione dei giovani sotto i 16 anni.

Il Jcvi è giunto alla conclusione che non si debba estendere la vaccinazione anti-Covid a quella categoria di minorenni dopo avere svolto un'"analisi rischi/benefici", in cui è stato rilevato che i pur marginali rischi di infiammazioni cardiache legati al medicinale Pfizer non sono compensati da prove sufficienti dei vantaggi che lo stesso vaccino potrebbe offrire ai giovanissimi. L'immunizzazione garantirebbe infatti benefici limitati ai ragazzi sotto i 16 anni, visto che l'impatto del Covid su questi ultimi, specialmente nella sua forma grave, è contenuto.

Dopo avere espresso parere contrario sull'estensione della campagna vaccinale a chi ha meno di 16 anni, il Jcvi ha però precisato che, nella medesima fascia d'età, vi sono comunque molti soggetti che hanno assoluto bisogno della vaccinazione. Tra i minorenni con età dai 12 ai 15 anni, ha stabilito l'organo indipendente, ci sono circa 200mila ragazzi che vanno vaccinati perché classificati come vulnerabili e a maggiore rischio di contagio da Covid a causa di patologie pregresse: disfunzioni croniche al cuore, malattie polmonari o del fegato.

La decisione finale sull'estensione del vaccino ai ragazzi con meno di 16 anni spetterà al governo di Boris Johnson, che, malgrado il parere contrario del Cts locale, sarebbe incline a estendere la campagna di immunizzazione. A lasciare intendere che l'esecutivo si appresterebbe a disporre la vaccinazione degli infrasedicenni è stato direttamente Sajid Javid, ministro della Salute: "Ringrazio la commissione per le considerazioni degli esperti. Ho scritto ai direttori sanitari per chiedere loro di considerare l’immunizzazione dei ragazzi tra i 12 e i 15 anni in un’ottica più larga, come consigliato dalla stessa commissione".

Mentre Londra riflette sul vaccino ai minorenni, i contagi giornalieri nei Paese si attestano intorno a oltre 40mila, ma calano decessi e ricoveri grazie soprattutto alla massiccia vaccinazione degli adulti.

La copertura vaccinale nazionale è ormai giunta a quasi l'80% degli ultrasedicenni protetto con 2 dosi e a quasi il 90% degi stessi immunizzato con una.

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