Separazione delle carriere. "Il referendum si farà entro la primavera 2026"

Il viceministro della Giustizia, Sisto: "Chi giudica sia autonomo dal pm"

Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia
Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia
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Dal nostro inviato a Manduria (Ta)

Il referendum sulla Giustizia si farà entro primavera 2026. Lo ha assicurato il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto ospite di Vespa a Manduria per un confronto pubblico con il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, l'ex ministro della Giustizia Paola Severino e Claudia Eccher, membro Csm. La questione chiave dell'appuntamento referendario sarà la "separazione delle carriere". "Siamo convinti - spiega Sisto - che il referendum sarà improntato sul principio di chiedere al cittadino se vuole che chi lo giudica sia o no contaminato da chi lo accusa". Molto dipende dalla celerità del Parlamento: se il programma attuale dovesse essere rispettato, il periodo indicato da Sisto diventerebbe più che plausibile. Altrimenti il rischio è che l'appuntamento con le urne slitti. "Porteremo a casa la riforma costi quel che costi", aveva detto lo stesso viceministro a due giorni fa Torino, ricordando che tra i fautori di un cambiamento del sistema ci fosse pure Giovanni Falcone. Un progetto - continua - che non è "contro la magistratura" ma che punta a liberare quest'ultima "dal giogo delle correnti". Del resto questo intervento in materia di Giustizia è una delle battaglie storiche di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, il partito di cui fa parte il viceministro. Il dominus Vespa ringrazia "particolarmente" Sisto per aver cambiato i suoi piani sul gong, pur di essere presente a Manduria. Ma sul tavolo non c'è soltanto la separazione delle carriere. L'avvocato Claudia Eccher, che fa parte del Csm, parla del "sorteggio" dei membri togati dell'organo di autogoverno dei magistrati come del metodo che potrebbe "far venire meno" il correntismo. La necessità di un cambiamento del sistema è ampia e condivisa. "Le correnti esistono - dice Eccher - sono anche vive e vegete. E sul sorteggio sono profondamente preoccupati. Noi ci siamo sempre detti che potrebbe essere il punto di svolta in grado di fermare il correntismo giudiziario". Da Roma Maurizio Gasparri rincara la dose e parla di "ostruzionismo" sulla Giustizia delle forze di opposizione. "La verità - afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato - è che la sinistra ha paura di un responso popolare contro l'uso politico della giustizia". Un responso "che darebbe ancora più forza alla nostra riforma". Gasparri chiosa, sottolineando come il Parlamento stia per programmare i lavori.

Il governo, come Sisto rimarca da Manduria, spera in una tabella temporale precisa: "Serviranno un paio di settimane per completare il primo giro al Senato", che è il secondo passaggio. Poi il testo tornerà alla Camera, per il terzo passaggio. E poi il quarto passaggio al Senato ma bisogna che quest'ultimo avvenga "entro l'anno". A quel punto il referendum sarebbe alle porte.

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