"Sta accumulando scorte di missili": cosa c'è dietro la strana mossa della Russia

Mosca sfrutterebbe alcune aziende cinesi e intermediari russi per eludere le sanzioni occidentali e incrementare la produzione di missili

"Sta accumulando scorte di missili": cosa c'è dietro la strana mossa della Russia
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La Russia starebbe accelerando la produzione di missili da utilizzare sia nella guerra in Ucraina che in vista di un possibile futuro conflitto con la Nato. L'indiscrezione è stata riportata dal Kyiv Independent e rilanciata dal quotidiano britannico The Telegraph. Da quanto emerso Mosca sfrutterebbe alcune aziende cinesi e intermediari russi per eludere le sanzioni occidentali e rafforzare così il proprio arsenale. Se così fosse, hanno ipotizzato alcuni analisti, Vladimir Putin starebbe elaborando piani di emergenza qualora dovesse scoppiare un conflitto più ampio tra il Cremlino e l'Occidente, e avrebbe intenzione di continuare a martellare Kiev fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati. Impossibile, tuttavia, sia confermare la notizia in termini generali che appurare il vero ruolo giocato dal governo cinese nell'intera vicenda.

La Russia accelera la produzione di missili?

Funzionari dell'intelligence militare ucraina (HUR) hanno dichiarato che la Russia non starebbe soltanto incrementando la produzione per sostituire i missili utilizzati in guerra. "Secondo i nostri dati, i russi stanno accumulando una riserva di missili di vario tipo. Si stanno preparando per una lunga guerra", ha spiegato una fonte. Anche l'Institute for the Study of War ha avvertito che Mosca si sta preparando a "una guerra prolungata in Ucraina e a un potenziale conflitto futuro e allargato con la Nato". Lo scorso anno, ha sottolineato il think tank Rusi, la Russia ha prodotto quasi tre volte più missili balistici Iskander-M (700 rispetto a 250) rispetto al 2023.

Pare inoltre che, nonostante il dialogo tra Putin e Donald Trump per giungere ad un cessate il fuoco in Ucraina, il Cremlino non starebbe usando tutti i missili che produce nei sempre più intensi attacchi sferrati contro le città ucraine, preferendo invece accumulare le proprie scorte di armi. L'HUR ritiene che la Russia abbia riserve pari a circa 600 missili balistici Iskander-M e altri 300 missili da crociera Iskander-K, sufficienti per due anni di combattimenti. Lo stabilimento statale russo di Votkinsk produce missili balistici e da crociera. Realizza anche missili balistici intercontinentali in grado di sganciare testate nucleari in tutto il pianeta, come lo Yars e il Bulava, progettati per raggiungere gli Stati Uniti, e l'Oreshnik che, si sostiene, potrebbe colpire qualsiasi parte d'Europa.

Aziende e intermediari

Il Cremlino si sarebbe servito di intermediari privati russi per procurarsi le attrezzature specializzate da aziende in Cina e Bielorussia, Paesi che non hanno aderito alle sanzioni internazionali contro la Russia e che sono stretti alleati di Mosca. Dal canto suo Pechino ha negato – e lo ha fatto più volte nel corso degli anni - di aver fornito armi a Putin dopo che Mark Rutte, segretario generale della Nato, aveva accusato il Dragone di sostenere lo sforzo bellico russo.

In tutto questo bisogna aggiungere l'allarme lanciato dall'intelligence sudcoreana.

Seoul ha infatti avvertito che la Corea del Nord continua a fornire armi alla Russia e che Pyongyang potrebbe inviare altre truppe a Mosca, a luglio o agosto, per aiutare Putin a sferrare un possibile attacco su larga scala contro l'Ucraina.

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