Cronache

"È un illecito...". Cosa cambia nel caso Ciro Grillo

I genitori della ragazza: "Video condiviso come se fosse un trofeo". Il Garante della privacy mette le cose in chiaro: "È suscettibile di integrare gli estremi di un reato"

"È un illecito...". Cosa cambia nel caso Ciro Grillo

La vicenda potrebbe non limitarsi alla constatazione dell'eventuale stupro. Non si hanno ancora certezze su cosa sia effettivamente accaduto quella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta a Cala di Volpe. Si è consumata una violenza sessuale o i rapporti sono stati consenzienti? Ovviamente la versione fornita dagli avvocati delle parti civili è asimmetrica rispetto a quella riferita dai difensori dei quattro ragazzi. Sul caso Ciro Grillo bisognerà far chiarezza su diversi punti. Anche perché c'è un altro aspetto che in questi giorni probabilmente non è stato trattato con la dovuta attenzione: il video. Beppe, nel suo sfogo choc pubblicato su Facebook, fa riferimento a un filmato che testimonierebbe come la ragazza fosse consenziente: "C'è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c'è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così..."

"Si rischia un illecito"

A quel video ha fatto riferimento anche un'amica di Grillo jr: nel filmato si vedono tutti e quattro i ragazzi coinvolti nell'atto sessuale ma, a suo giudizio, non si tratterebbe di un elemento in grado di provare lo stupro: "Non mi è sembrata una scena di violenza. Una situazione ti dico proprio... Quattro cretini". Ecco perché secondo lei la strada della violenza sessuale non trova fondamento nelle scene riprese: "È lì tranquilla, completamente complice di quella che è la situazione. Lei ride". È talmente convinta che afferma come sia evidente la "complicità massima" da parte della ragazza.

Ma qui arriva una serie di interrogativi che dovrà essere risolta: la giovane studentessa aveva autorizzato le riprese? Era consapevole di essere su quei telefoni? Ne era felice? Intanto il Garante della privacy, in una nota in merito al presunto stupro, ha voluto mettere le cose in chiaro: "Chiunque diffonda tali immagini compie un illecito, suscettibile di integrare gli estremi di un reato oltre che di una violazione amministrativa in materia di privacy".

Proprio ieri i genitori della ragazza hanno esternato la loro rabbia: "Abbiamo appreso che frammenti (frammenti!) di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave".

Hanno inoltre fatto sapere di aver conferito mandato al loro legale di agire in sede giudiziaria "contro tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano e parteciperanno a questo deplorevole tiro al bersaglio".

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