L'accusa è chiara. Dura. Rivolta contro quelle ministre del governo Gentiloni che non si sarebbero mosse per dimostrarle vicinanza dopo l'orrobile stupro di cui è stata vittima. A parlare dopo due mesi dalle violenze è la dottoressa della guardia medica che venne stuprata da un paziente nell'ambulatorio di Trecastagni, a Catania.
Tre lunghe ore di violenza. Interminabili. La guardia medica era vuota e lei non riuscì ad opporsi all'aggressione. Oggi la dottoressa Serafina Strano è stata intervistata dal Quotidiano Nazionale e ha deciso di metterci la faccia affinché la sua storia "non finisca nel dimenticatoio e serva alla battaglia di tutte donne".
"La guardia medica è una zona franca - dice - non solo in Sicilia, ma in tutt' Italia. È da settembre che lancio appelli, inascoltati". Per lavorare in sicurezza servirebbero "le guardie armate, i vigilantes. Non c' è altra soluzione. Le mie colleghe, le ho sentite, sono terrorizzate perché le aggressioni continuano, anche se non si vengono a sapere".
Ma ciò che ha sconvolto di più la dottoressa è stato il silenzio della politica nei suoi confronti. "Quella tagliente espressione che ho pronunciato qualche settimana fa, cioè di essere stata violentata anche dalle istituzioni, è ancora valida - dice - Devo dire che l' unica che si è rivolta nei miei confronti in maniera umana e sincera, da donna, è stata la presidente della Camera, Laura Boldrini. Mi ha chiamato, mi ha ascoltato e mi ha chiesto di essere presente alla manifestazione del 25 alla Camera". Dalle ministre del governo, invece, poco o nulla. "Solo un silenzio assordante", dice la Strano che si dice "rammaricata" per il comportamento del "suo" ministro, Beatrice Lorenzin: "Ha fatto delle dichiarazioni formali subito dopo la vicenda e non si è degnata neppure di telefonarmi. Si è limitata alla buffonata dell' invio degli ispettori ministeriali". Ispezione che si sarebbe rivelata una "buffonata": "Sono arrivati preceduti dalle fanfare - racconta la dottoressa - Sei ispettori, a spese dello Stato, a controllare un tugurio su cui, dalla mattina, erano partite le pulizie generali. Hanno ripulito in poche ore un posto schifoso, cambiando gli estintori scaduti da tre anni e la tavoletta della tazza del water, l' unico funzionante e, peraltro, fuori norma. Questa ispezione annunciata l' ho vissuta come un' altra violenza". Per non parlare del comportamento di Maria Elena Boschi: "In questi giorni era a Taormina, a pochi chilometri da qui, per il G7 - attacca la Strano - Un' inutile passerella. Come crede che mi sia sentita quando vedevo lei e le sue colleghe passeggiare e sorridere accanto al mare?".
Intanto la dottoressa sta cercando di superare con il supporto psicologico le violenze subite. Anche per suo marito e per le figlie lo stupro è stato un durissimo colpo. "Nel contratto della guardia medica esiste la possibilità, per gravi motivi, di essere ricollocata altrove e io ho già presentato questa istanza - racconta - Non posso più andare a lavorare in un posto come quello.
Ho una specializzazione in ostetricia e ginecologia e ho chiesto di essere applicata in un consultorio, o in campagne di prevenzione contro la violenza sulle donne". Senza dimenticare che il giudice aveva derubricato la violenza a normale incidente sul lavoro. Come se si fosse trattata di una normale scivolata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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