Nel primo trimestre di quest'anno gli investitori hanno beneficiato di molti fattori che hanno avuto impatti positivi sui mercati, sia quelli azionari che quelli obbligazionari. Per esempio l'indice Eurostoxx della Borse europee ha messo a segno un rialzo del 18,6% da inizio anno, il Ftsemib di Piazza Affari il +21,8%, il Nikkei 225 di Tokio il +10%; nel reddito fisso, invece, i titoli di stato Usa si sono apprezzati in media del 14,9%, quelli inglesi del 10,7% e i Btp del 4,9%. D'altra parte basta leggere i rendimenti ottenuti con i fondi per rendersi conto di quali ricadute positive ci siano state nei portafogli degli investitori: i fondi obbligazionari hanno offerto un rendimento medio del 3,5% da inizio anno, i bilanciati del 10% e gli azionari addirittura del 19,1%. Ora, però, come sempre, agli investitori interessa il futuro e, cioè, dove è possibile trovare ancora opportunità di guadagno nei prossimi mesi. Iniziamo dalle Borse. L'Europa dovrebbe continuare a beneficiare di diversi fattori di supporto alle quotazioni: dal Quantitative easing (Qe) della Bce (che tiene bassi i tassi di interesse e facilità l'erogazione dei prestiti da parte della banche a imprese e privati), all'euro debole, dal crollo del prezzo del petrolio al miglioramento dell'economia mondiale. Un contesto che rende molto favorevoli le previsioni dei profitti aziendali europei che, quest'anno, dovrebbero avere una marcia in più rispetto alle corporation Usa: a Wall Street, comunque, gli investitori potranno continuare a selezionare i titoli in settori (come, per esempio, tecnologia, del biotech e della farmaceutica) dove la qualità e l'assortimento resta il migliore al mondo.
Spostandosi in Asia, invece, gli esperti consigliano la Cina, l'India e il Giappone. La Cina sta migrando dal modello di crescita basato sulle esportazioni a quello che punta a maggiori consumi interni: inoltre il governo di Pechino è orientato a favorire la concorrenza tra le società industriali private e a stimolare l'efficienza delle imprese statali. L'India, dal canto suo, grazie anche a imponenti investimenti in infrastrutture e alle riforme economiche e sociali, ha come obiettivo una crescita dell'8% quest'anno e a due cifre per gli anni successivi.
La Borsa di Tokio, infine, dovrebbe beneficiare della politica monetaria favorevole della Banca del Giappone, dallo yen debole, dalla drastica diminuzione dei prezzi delle materie prime e, in particolare, di quella del petrolio di cui il Sol Levante è uno dei grandi importatori mondiali. Per quanto riguarda le opportunità in campo obbligazionario, si può dire che i titoli di Stato della zona euro (compresi quelli italiani) offrono davvero poco in termini di interessi e, pertanto, sono da utilizzare in modeste quantità dando più spazio a tipologie di titoli che, a fronte di un profilo di rischio superiore, potrebbero offrire rendimenti molto più interessanti. Tra i segmenti obbligazionari con buone potenzialità emergono quelli delle convertibili, delle obbligazioni alto rendimento, dell'obbligazionario Paesi emergenti e dei fondi ed Etf area dollaro. Si tratta di tipologie di investimenti che, nei prossimi 12 mesi, potrebbero generare, sommando le cedole e la rivalutazione dei prezzi dei titoli, guadagni tra il 5% e il 10%. Per quanto riguarda i rischi, invece, il maggiore (per quanto riguarda in particolare titoli high yield , fondi area dollaro e titoli del debito dei Paesi in via di sviluppo) è quello relativo al previsto aumento dei tassi americani da parte della Fed.
Gli esperti, infatti, al fine di scongiurare l'eccessiva concentrazione su una sola tipologia di titoli, raccomandano di utilizzare prodotti (fondi, Etf e
sicav) caratterizzati da una gestione attiva e flessibile tramite la quale disporre della più ampia diversificazione di portafoglio sia intermini geografici e valutari che sotto il profilo degli strumenti d'investimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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