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Apre a Roma il primo Nobu Hotel and Restaurant d’Italia

Il locale del marchio globale fondato da Nobu Matsuhisa, Robert De Niro e Meir Teper ha preso dimora nella Città Eterna con una cerimonia di inaugurazione segnata dal rito del kagami biraki, la tradizionale apertura della botte di sakè che augura prosperità. La struttura ha 117 camere mentre il ristorante propone la cucina giapponese con tocchi fusion e territoriali che l’hanno reso famoso

Apre a Roma il primo Nobu Hotel and Restaurant d’Italia
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Ha aperto ufficialmente a Roma il primo Nobu Hotel and Restaurant italiano, nuovo tassello di un marchio ormai globale che però è partito da un piccolo ristorante di Beverly Hills. La cerimonia di inaugurazione, il 6 novembre in via Veneto, è stata segnata dal rito giapponese del kagami biraki, la tradizionale apertura della botte di sakè che augura prosperità e nuovi inizi.

L’operazione porta la firma di Nobu Matsuhisa, l’attore Robert De Niro e Meir Teper, soci fondatori di Nobu Hospitality, che dopo le aperture in Europa — Londra, Marbella, Barcellona, Varsavia e San Sebastián — sbarca ora nella capitale italiana, scegliendo una delle strade più note del centro storico.

L’hotel, progettato dallo studio newyorkese Rockwell Group, occupa un edificio già simbolo della dolce vita romana, trasformato in un albergo di 117 camere e suite, con spa, palestra e terrazza panoramica. Il progetto architettonico combina superfici calde e materiali naturali, cercando un equilibrio tra il minimalismo giapponese e la classicità capitolina. L’intento, dichiarato, è quello di fondere due culture dell’ospitalità che raramente si incontrano: il rigore zen e la teatralità italiana.

Il ristorante Nobu Roma, aperto anche ai non ospiti dell’hotel, propone i piatti che hanno reso celebre il marchio: il Black Cod al miso, il Yellowtail con jalapeño, la tempura di gamberi Rock Shrimp. Accanto ai classici, alcuni piatti stagionali realizzati con ingredienti italiani e un Sushi Counter da pochi posti per chi vuole osservare da vicino il lavoro degli chef. Il bar, come da tradizione del gruppo, punta su cocktail d’autore, sakè e vini selezionati.

Durante la cerimonia inaugurale erano presenti i tre soci fondatori, autorità cittadine e ospiti del mondo della cultura e dell’imprenditoria. Robert De Niro, abituato a passare più tempo dietro le telecamere che dietro un banco da cucina, ha partecipato senza clamori a una serata pensata più come simbolo di un approdo che come evento mondano.

Trevor Horwell, amministratore delegato di Nobu Hospitality, ha definito Roma «una cornice naturale per il debutto italiano del marchio», sottolineando come il progetto punti a unire design, cucina e accoglienza “contemporanea ma non effimera”.

Con l’apertura di via Veneto, il marchio fondato trent’anni fa dallo chef giapponese e dall’attore americano aggiunge un nuovo capitolo a una rete che oggi conta oltre trenta hotel e cinquanta ristoranti nel mondo, uno dei quali nel

quartiere di Brera a Milano. Un’espansione costante, ma sempre con la stessa formula: pesce crudo, cemento levigato, legno chiaro e una clientela internazionale che cerca nel marchio Nobu un’estetica più che un indirizzo.

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