Ecco il nuovo Cottarelli: prezzemolino tra tv e Twitter

L'economista social

Ecco il nuovo Cottarelli: prezzemolino tra tv e Twitter

L'economista Carlo Cottarelli è il nuovo prezzemolino dei media italiani. Grazie al suo presenzialismo potrebbe battere il record mondiale di ospitate tv, già detenuto da Matteo Renzi ai tempi gloriosi, ormai lontani, in cui tutti gli leccavano i piedi. Cottarelli non è proprio un homo novus sulla scena pubblica. Dopo una brillante carriera nel Fondo monetario internazionale, è stato infatti Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica del governo Letta. Confermato e poi scaricato da Matteo Renzi, nel 2017 ha fondato l'Osservatorio sui conti pubblici all'università Cattolica di Milano.

Più volte «Cremonese dell'anno», classe 1954, tifoso dell'Inter, ha studiato al liceo classico Manin. Alla maturità prese 59 e non 60. Una beffa. Socio della Baldesio, la più antica delle canottieri in riva al Po, vive dalle parti del Vecchio passeggio ed è stato avvistato alla trattoria Cerri, cucina cremonese doc. Occupa un appartamento da 250mila euro per sé, la moglie (economista, spesso in viaggio tra Washington e Londra) e i figli (entrambi all'estero).

Pragmatico e prudente come tutti gli uomini della Bassa, alle domande sul suo futuro risponde sempre: no comment. Per amor di riservatezza, dice qualcuno. Così si tiene le mani libere, dice qualcun altro. Nel 2019 si candiderà a sindaco di Cremona? No comment. Ma proviamo a immaginare la giornata tipo di Cottarelli. Sveglia all'alba. Dopo qualche corroborante tweet sullo spread, rilascia qualche intervista ai giornali. Il pomeriggio, dopo un tonificante tweet sulla Borsa, trascorre qualche ora in televisione. È sera. Un tweet rinfrescante sul calo demografico ed eccolo da Fabio Fazio a Che tempo che fa. In questa stagione tv è ospite fisso, ogni settimana e in esclusiva. Oddio, cosa accadrà agli altri talk show? Raiuno per fortuna ammette deroghe. Quindi si presenta da Floris su La7 lasciando a bocca asciutta la Berlinguer su Raitre. Davanti alle telecamere perde lo sguardo ironico e si infuria solo quando sente nominare il debito pubblico. La giornata volge al termine, l'economista-pensionato (220mila euro lordi versati dal Fmi) scrive qualche pagina del libro per il suo pubblico pop e verga la sua rubrica sul settimanale Mondo Padano, intitolata I sette peccati. Un tweet rilassante sulla manovra e poi a letto.

Cottarelli si considera una riserva dello Stato: se c'è bisogno, lui arriva con l'inseparabile zaino, diventato icona. Di recente è stato presidente incaricato da Sergio Mattarella ma non è riuscito a mettere insieme un governo. Ultimamente, si nota un cambiamento nella comunicazione via social media. Non sono sfuggiti all'attenzione generale alcuni tweet giovanilistici. L'ultimo è questo: «Stasera vado a #chetempochefa. Mi perdo pure InterMilan. E poi che canto? C'è solo il surplus? Amalo pazzo surplus amalo? Chi non salta scialacquone è, è? Mannaggia cuore nerazzurro (assente ingiustificato)».

Si ipotizza: che la televisione gli abbia dato alla testa o che sia la partenza, col piede sbagliato, di una campagna simpatia necessaria per andare al governo, senza passare dalle urne, in un ipotetico esecutivo del presidente. I guru della comunicazione ci provarono con Mario Monti ma non ci fu nulla da fare: restava un cyborg in loden anche quando teneva un cagnolino in braccio.

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