Cronache

Detenuti "decapitati" e scontri tra gang. Scoppia l'orrore in carcere

Gli scontri sono avvenuti nel carcere ecuadoriano Litoral, nella città costiera di Guayaquil, tra membri della gang Los Lobos e i Los Choneros

Detenuti "decapitati" e scontri tra gang. Scoppia l'orrore in carcere

Martedì è andato in scena in una prigione ecuadoriana un duro scontro tra detenuti legati alle gang, che ha causato decine di morti. Gli scontri sono gli ultimi di una lunga serie, costata nel 2021 già 100 morti nei penitenziari nazionali. Il Paese sudamericano soffre da anni della piaga del sovraffollamento carcerario e del traffico di droga gestito dai cartelli messicani. Il massacro di martedì si è consumato nell'istituto di pena Litoral di Guayaquil, principale porto nazionale da cui partono purtroppo container su container carichi di stupefacenti diretti in mezzo mondo.

Nel penitenziario della città costiera si è verificata una vera e propria battaglia, combattuta con "pistole, coltelli, fucili, granate ed esplosivi", tra carcerati appartenenti al clan dei "Los Lobos" e quella dei "Los Choneros". Secondo gli ultimi bollettini, questi tafferugli hanno provocato almeno 29 morti tra i carcerati, di cui 6 sarebbero stati "decapitati". Il numero dei feriti si aggira invece tra le 42 e le 48 unità.

La polizia ha impiegato circa cinque ore per stroncare gli scontri al Litoral e, per ristabilire l'ordine nella prigione, ha dovuto chiedere aiuto a dei reparti dell'esercito. Gli agenti sono riusciti a evacuare diverse persone da quell'inferno, tra personale impiegato nelle cucine del penitenziario e detenuti coinvolti loro malgrado nei tafferugli innescati dai Los Lobos e dai Los Choneros. I drammatici istanti vissuti a Guayaquil sono stati seguiti direttamente dal presidente della Repubblica Guillermo Lasso, che si è alla fine complimentato con gli agenti per essere riusciti a sedare le violenze al Litoral.

Soltanto la settimana scorsa, le forze dell'ordine ecuadoriane avevano sequestrato a dei detenuti di un'altra prigione di Guayaquil due pistole, 500 proiettili, una granata, due candelotti di dinamite, un esplosivo rudimentale e diversi coltelli.

A metà di questo mese, invece, un altro carcere ancora della città costiera era statao addirittura "attaccato da droni".

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