Cronache

Fatta a pezzi e gettata nel cassonetto: l'orrore nei pizzini del fidanzato

Un 43enne di origini camerunensi avrebbe fatto a pezzi la fidanzata e poi si sarebbe tolto la vita. La vittima è Emma Pezemo, una studentessa di 31 anni

Fatta a pezzi e gettata nel cassonetto: l'orrore nei pizzini de fidanzato

Avrebbe fatto a pezzi la fidanzata, gettato via i resti in un cassonetto della spazzatura e poi, si sarebbe impiccato. Una storia dell'orrore quella che si è consumata nel fine settimana appena trascorso a Bologna tra una studentessa e il suo compagno, entrambi originari del Camerun. Gli agenti della squadra Mobile felsinea stanno tentando di ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto per definire il movente del macabro delitto che, alla luce dei primi accertamenti, sembrerebbe profilarsi come un omicidio-suicidio.

La vittima e il presunto carnefice

Ci sono ancora numerosi punti oscuri sulla drammatica vicenda. L'unica certezza, al momento, è l'efferatezza del delitto: il corpo di una donna depezzato e un uomo impiccato. La vittima è Emma Pezemo, 31 anni, una ragazza originaria del Camerun che studiava a Bologna per diventare operatrice socio-sanitaria. Il presunto aguzzino-suicida, invece, è Jacques Honorè Ngouenet, 43 anni, anche lui camerunese, ospite presso una struttura di accoglienza locale.

Stando a quando si apprende da Il Corriere della Sera, la coppia avrebbe trascorso insieme la giornata di sabato primo maggio, come da consuetudine ad ogni fine settimana. Emma, che condivideva un appartamento nel centro storico di Bologna con altre due studentesse, domenica non sarebbe rincasata. Preoccupate per l'assenza prolungata, le coinquiline avrebbero telefonato al fidanzato della giovane per averne notizia. Il 43enne avrebbe detto loro di non sapere dove fosse la compagna mostrandosi anch'egli fortemente in apprensione. A quel punto, le due ragazze hanno allertato la polizia per denunciare la scomparsa della 31enne. Poco dopo, l'orrore.

L'orrore sul corpo di Emma

Le studentesse hanno riferito agli agenti dei litigi violenti tra Emma e Jacques. A quel punto, i poliziotti della Mobile si sono sincerati di ascoltare il 43enne prima di avviare le ricerche della giovane. Quando lo hanno raggiunto in comunità, si sono trovati di fronte ad una scena a dir poco inquietante. L'uomo si era impiccato con un cappio di fortuna all'interno della propria camera da letto. Nel contempo, alla centrale operativa del 113, uno sconosciuto riferiva di aver visto del sangue su un cassonetto della spazzatura in via Togliatti. Dunque, una volante è intervenuta sul luogo della segnalazione per gli accertamenti del caso: di lì a poco, la macabra scoperta. All'interno del bidoncino della immondizia, vi era il corpo depezzato e smembrato di una persona. A seguito di una rapida attività di investigazione, gli agenti hanno accertato che si trattasse di Emma Pezemo.

I "pizzini" sospetti

Stando ad una prima ricostruzione dell'accaduto, il 43enne avrebbe ucciso, smembrato e fatto a pezzi il corpo della fidanzata. L'arma del delitto, che non è stata ancora ritrovata, sembrerebbe essere compatibile con un'ascia o una mannaia. Nell'alloggio dell'uomo, gli investigatori hanno rinvenuto dei "pizzini" su cui sarebbero impressi nero su bianco, i dettagli della esecuzione efferata ai danni della giovane studentessa e quindi la confessione del presunto assassino. Al momento, però, il contenuto dei biglietti resta secretato. Le indagini del caso sono affidate alla squadra Mobile di Bologna a cui spetterà l'arduo compito di ricostruire la dinamica della complessa tragedia. Ulteriori informazioni potrebbero emergere dagli esami autoptici sui cadaveri disposti per già per le prossime ore.

L'ipotesi, al momento, è che si sia trattato di un omicidio-suicidio.

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